A proposito di capipopolo, sempre per restare in tema di “demagogia” e di “demagoghi”, uno sguardo diacronico nella storia italiana , dal Medioevo al Seicento, per come questi hanno vissuto, hanno proposto e sono morti, ci dovrebbe indurre a delle riflessioni collettive, prima di sorbirci insulti e immotivate critiche, solo perché ci si permette di esprimere un’opinione diversa dalla loro,ci riferiamo ai grillini, o di far ricorso alla nostra storia italiana ed europea.
Vari i capipopolo nel Medioevo delle rivolte contadine in Europa,, dette “jacqueries”. Michele di Lando (tumulto dei Ciompi, Firenze 1378), dopo aver fatto la dote alla figlia, si ritirò a vita privata, facendo fruttare i propri introiti: era un cardatore di lana.
Cola di Rienzo, nel 1313 fu trucidato in Campidoglio dallo stesso popolo romano del quale era divenuto tiranno,l’8 ottobre 1354.
Masaniello venne ucciso dai suoi stessi seguaci a Napoli, nel Convento del Carmine, il 16 luglio 1647
Tutti loro usarono il sistema dei “colloqui con la folla”, gli odierni comizi-show, per conquistare il potere ed esercitarlo poi in modo arbitrario e tirannico.
La storia insegna che nella vita tutto si ripete ed è meglio aprire gli occhi verso chi , camuffato di nuovo, di portatore di verità , di alternativo, si trasformerebbe inesorabilmente nel nuovo , ma “dè jà vu”.