Democrazia, intelligenza artificiale, sostenibilità ambientale. Chiusa “La Notte Bianca della politica”

RAGUSA – Un intreccio di riflessioni, dibattiti e confronti che ha trasformato Ragusa in un laboratorio di idee e visioni per il domani. Così la quinta edizione de “La Notte Bianca della Politica” che ha acceso i riflettori su più temi, a partire dall’ormai stretto rapporto tra democrazia e intelligenza artificiale, passando poi dalla geopolitica e ponendo in conclusione quesiti sul Green Deal. Conclusa ieri sera con successo la manifestazione che è riuscita a coinvolgere un folto pubblico ma anche gruppi attivi di studenti e relatori di rilievo nei tre giorni di fitto programma dal 22 al 24 novembre con un’anteprima svolta il 21 novembre su migrazione, cittadinanza e nello specifico con lo sfruttamento delle donne migranti con riferimento anche all’area ipparina della provincia iblea. La manifestazione, ideata originariamente da Giorgio Massari e Francesco Raniolo e successivamente organizzata con la partecipazione di Antonio Barone, Enrico Schembari e Santo Burgio, ha visto giovedì 21 un’apertura con la tavola rotonda su immigrazione, sfruttamento del lavoro in particolare femminile e qualità della democrazia. Gli interventi di Alessandra Corrado, Bruno Giordano e di Emilio Santoro hanno messo in evidenza quanto debole sia nella pratica il principio base della nostra costituzione che vede il lavoro a fondamento della Repubblica.
Venerdì 22 novembre l’attesa lectio magistralis della professoressa Tiziana Catarci dell’Università La Sapienza di Roma, che ha approfondito il tema “L’era dell’intelligenza artificiale”. I successivi interventi di Claudia Morelli e Mauro Calise hanno fatto emergere le opportunità offerte dalle tecnologie, in ambiti professionali come quello giuridico o più generali come nel funzionamento delle nostre democrazie, ma anche i rischi della “digicrazia” associati alla concentrazione economica su alcune grandi corporazioni e di manipolazione delle informazioni e delle coscienze.
Sabato il focus è stato sulla politica interna e internazionale, con una riflessione di Emidio Diodato anche sulla posizione dell’Italia nello scacchiere globale e sulle nuove dinamiche geopolitiche, a partire dal ruolo della Cina. Ampio spazio è stato dedicato al futuro del sistema politico italiano, con un’analisi dei fenomeni di della personalizzazione della politica (Piero Ignazi ha approfondito l’eredità di Berlusconi) e di radicalizzazione dell’influenza delle nuove destre nelle democrazie occidentali frutto delle identità storiche tutt’altro che tramontate come ha messo in evidenza Luciano Cheles per il caso italiano. Il tema dell’antipolitica e del populismo era invece centrale nell’intervento di Alfio Mastropaolo. La partecipazione politica è stata il cuore dell’incontro “Dialogo intorno alla partecipazione”, che ha aperto il pomeriggio. Tali questioni si collegano con l’analisi svolta il venerdì da Vittorio Emanuele Parsi sull’importanza del concetto-valore di Patria, e su come l’identità nazionale sia stata minata in Italia dai partiti ideologici del passato ancorati al “senso della parte”. Importanti anche le riflessioni sulla difesa della Patria in Ucraina con l’invasione russa.
Francesco Raniolo e Rossana Sampugnaro, hanno analizzato l’evoluzione della democrazia rappresentativa e la crisi dei tradizionali attori politici come partiti e sindacati, ma anche sui nuovi strumenti di partecipazione collettiva, come i comitati civici. Giorgia Serughetti nel suo intervento ha esplorato l’evoluzione del ruolo delle donne nella politica e nella società, interrogandosi se il crescente protagonismo femminile nelle istituzioni rappresenti una reale conquista per i diritti di uguaglianza. Un altro tema centrale della manifestazione è stato quello della sostenibilità ambientale. Francesco De Leonardis ha presentato il suo libro Lo Stato Ecologico durante un incontro che ha messo in relazione economia circolare, transizione ecologica e produzione sostenibile. A chiudere la serata di domenica è stato il dibattito sul Green Deal europeo, un progetto trasformativo e ambizioso lanciato nel 2019 dalla Commissione Europea con l’obiettivo di rendere l’Europa a impatto climatico zero. Dario Bevilacqua ed Edoardo Chiti hanno discusso con Raffaella Dagostino sulle sfide tecniche e politiche di questa grande transizione. I vari interventi hanno sottolineato l’urgenza di integrare la sostenibilità ecologica tra i principi fondamentali delle democrazie, accanto a libertà e uguaglianza.
Un elemento di grande interesse per questa quinta edizione, è stato il coinvolgimento degli studenti del Liceo Classico Umberto I di Ragusa, che hanno partecipato attivamente attraverso gruppi di lavoro e dibattiti. “La presenza dei giovani ha arricchito enormemente il dibattito, portando una prospettiva fresca e attuale ai temi affrontati” hanno commentato gli organizzatori. Un bilancio positivo, dunque, per questa quinta edizione de “La Notte Bianca della Politica”, divenuto appuntamento di grande interesse per riflettere sulle sfide del nostro tempo. Promossa dall’Associazione Culturale Scuola di Formazione Politica Italia Prossima, in collaborazione con l’Università di Catania, l’Università della Calabria, con il patrocinio del Comune di Ragusa, della Camera di Commercio del Sud Est della Sicilia, e la collaborazione del Movimento Federalista Europeo, la manifestazione ha creato uno sguardo collettivo verso il futuro con l’auspicio di continuare ad essere una piattaforma di dialogo.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it