Di certo le amministrative non sono il nostro migliore campo da gioco, con ciò non vogliamo addurre alibi di sorta, ma da un lato la recentissima costituzione del gruppo a Ragusa e dall’altra un voto che percepiamo come non risolutivo delle criticità da noi evidenziate hanno determinato un risultato sicuramente al di sotto delle nostre aspettative.
Molti di noi non sono andati a votare per un vero rifiuto a partecipare a qualcosa che non li rappresenta più.
Peraltro il voto ci pone in totale antitesi a chi l’ha fatta da padrone, un voto drogato, viziato, prigioniero di un apparato autoreferenziale che ci impone ad andare avanti per intraprendere nuove e più incisive lotte.
Siamo dalla parte di chi è tagliato fuori da un sistema pensato solo per pochi e da chi pensa un sistema sociale ed economico in cui al centro vi sia l’individuo. Siamo stati ad attendere risposte che non sono arrivate. Il 16 marzo circa 2000 di noi ci siamo recati a Caltanissetta e prima ancora a Palermo ad incontrare il rivoluzionario, a dir suo, Crocetta dove gli abbiamo sottoposto alcuni punti che noi intendiamo prioritari per una ripresa economica, in particolar modo, prezzo dei carburanti, debito Serit, accesso al credito. Fino ad oggi il nulla. Tutto questo per fugare l’idea che i “Forconi” sono solo protesta e che siamo convinti di non poter aspettare una quanto mai improbabile ripresa economica siamo obbligati ad andare incontro al futuro.
Ritornando alla competizione elettorale offriamo il nostro incondizionato appoggio al candidato del M5S Piccitto, consapevoli del fatto che meglio un salto nel buio che un suicidio assistito.