DIALOGHI TRA DONNE E UOMINI

Giuseppe è un giovanissimo studente di Ragusa che incantato la sala. Brividi hanno percorso i corpi di chi ascoltava in religioso silenzio, gli stralci del diario di Malgala 

Yousafzai.    Una ragazza pakistana di 15 anni che è stata condannata a morte dai Talebani.  Malala, si alza ogni mattina, e spera di trovare la scuola aperta. Negli ultimi anni i talebani hanno distrutto oltre 150 scuole femminili. Impediscono alle bambine di frequentare la scuola sostenendo che “L’educazione non è una cosa per le donne”. Il motto di Malala è “Dateci penne oppure i terroristi metteranno in mano alla mia generazione le armi .”Ho sognato di un Paese in cui l’istruzione sia un diritto per tutti. Io ho dei diritti. Ho il diritto all’istruzione. Ho il diritto di giocare. Ho il diritto di cantare. Ho il diritto di parlare. Ho il diritto di andare al mercato. Ho il diritto di parlare in pubblico”. E in Pakistan, come in molti altri stati del mondo, per sognare, ci vuole coraggio….”

“Dedicate alle donne” La poesia di Madre Teresa di Calcutta, recitata da Don Giorgio Occhipinti: “Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, i capelli diventano  bianchi, i giorni si trasformano in anni.” “Fino a quando sei viva, sentiti viva.  Se ti manca cio` che facevi, torna a farlo. Non vivere di foto ingiallite insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni…..” “Quando non potrai camminare, usa il bastone.

Pero` non trattenerti mai! Un inno alle donne.

Eppoi è stato il momento di Jack Folla con il suo eccezionale pezzo, letto in maniera straordinaria da Salvatore Cannata, “Donne in rinascita”: “Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.

“Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.

Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti fa la morte o la malattia.” “Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia.

Per chi la incontra e per se stessa. È la primavera a novembre. Quando meno te l’aspetti…

Uno spazio alle donne della nostra terra. Ciccio Schembari ha voluto offrire alcuni brani a  tre figure di donne:

Franca Viola: un vicenda che  negli anni sessanta, nella nostra Sicilia,  fece scalpore. La forza di una ragazza ancora minorenne che ebbe il coraggio di combattere una guerra contro i titani rappresentati dai pregiudizi  della gente, in una Sicilia lontana, dove l’onore e il rispetto erano legati ai costumi dei tempi. Questa ragazza ci ha insegnato che l’onore deriva dal rispetto che doniamo a noi stesse, e non dalla scia che corre come moda fra la gente.

Maria Occhipinti, conosciuta come “Una donna da Ragusa”, riuscì ad essere solidale con l’amante del marito capendo il dramma di una donna sola che aveva bisogno di sostegno. Un grande gesto di amore come solo una donna sa dare.

Rosaria Pluchino, “Col cuore in moto” di Roberto Nobile, sfidò l’arretratezza culturale dei tempi. “Guidava la vespa, una femmina, non poteva esistere. Vogliamo negare il vangelo….”

 “Il secondo sesso” affronta il tema della sessualità, il lesbismo, la prostituzione, l’educazione religiosa e la maternità, indicando alle donne la via per l’indipendenza e l’emancipazione. Un passo del libro di Simone de Beauvoir letto da Gianni Nicita che ha concluso la sua lettura con una  citazione della scrittrice, bellissima: “Una donna libera è il contrario di una donna leggera.”

Carmelo Comisi dell’associazione Mo.Vis, ha letto la testimonianza di una ragazza disabile “Noi disabili abbiamo sentimenti, paure, opinioni, desideri come tutti gli esseri umani. Gli uomini disabili, hanno un vantaggio rispetto alle donne disabili, in quanto un uomo con una donna senza disabilità accanto è più aiutato in casa. La donna è più paziente, non privilegia l’aspetto fisico o, per lo meno, non gli dà molta importanza. Tra una donna disabile e un uomo senza disabilita è molto difficile la convivenza in quanto un uomo, in genere, è attratto dai modelli di bellezza femminile imposti dalla società, per i quali una donna deve essere bella, senza ausili ortopedici, altrimenti tutti riderebbero di lui, provocando la sua vergogna.

La conclusione dell’evento è stata affidata ad una donna la prof.ssa Angela Barone con due splendide poesie. “Il coraggio delle donne” di Bruno Esposito e “Il regno delle donne” di Alda Merini.

“Sono coraggiose le donne, ci costa caro, ma bisogna ammetterlo” “Sono la speranza del mondo, le donne, in qualsiasi circostanza continuano a far nascere uomini, che poi le tradiranno”.

“Guarda il sole quando scende ed accende d’oro e porpora il mare lo splendore è in voi non svanisce mai perché sapete che può ritornare il sole dopo il buoi ancora il sole” (Alda Merini).