DIECI ANNI DI ATTIVITÀ PASSATI AL SETACCIO TRA OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE E DIFFICOLTÀ AFFRONTATE E DA AFFRONTARE

D: Comandante la sua polizia, la più giovane ma anche la più severa.

R: Concordo, intanto, sul primo aggettivo. La Polizia Provinciale di Ragusa è stata istituita da questa Provincia Regionale il 16 settembre 1998, anche se ha mosso i primi passi, tra mille difficoltà, qualche mese dopo.  E’  quindi un Corpo molto giovane, come del resto tutta la polizia provinciale in Italia.   Con riferimento alla “severità” dei miei uomini, alla quale Lei fa cenno, non vorrei che fosse intesa come irragionevole rigidità.  Chiedo ai miei di essere fermi e risoluti nell’applicazione delle norme, educando con la prevenzione finché è possibile, ma intervenendo recisamente laddove l’illecito è stato compiuto: pure l’azione repressiva è educazione e deterrenza.

D: Da quanti elementi è composta e in quali ambiti si muove la polizia provinciale.

R:  Oggi il Corpo è formato dal comandante, tredici ufficiali e 28 agenti per un totale di quarantadue  unità, suddivise in tre nuclei che si occupano di vigilanza ambientale, venatoria e stradale.  Le competenze in materia ambientale  sono quelle chiaramente specifiche e originarie della Polizia Provinciale. Va però detto che alla tutela dell’ambiente e del territorio, che fino ad oggi costituiscono l’attività principale della Polizia Provinciale, si sono aggiunte altre attribuzioni.  I compiti della polizia provinciale, infatti, si sono evoluti al pari dei cambiamenti della nostra società ed anche dell’Ente Provincia. Nel 2003 il Legislatore Nazionale, modificando l’art. 12 del codice della strada,  ha attribuito ai Corpi di Polizia Provinciale “l’espletamento dei servizi di polizia stradale” ” al pari di altri organi quali Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizie Municipali e con il solo limite territoriale (tutto il territorio della provincia).   Pertanto, superata la fase iniziale che ha visto questa struttura impegnata in massima parte nel contrasto degli illeciti venatori (il bracconaggio, per intenderci), oggi la Polizia Provinciale di Ragusa si presenta come un organismo  moderno,  agile, adeguatamente attrezzato sia per quanto riguarda le tecnologie che i mezzi.   Grazie anche alla lungimiranza degli Amministratori Provinciali, che hanno creduto in un progetto per molti aspetti coraggioso e innovativo e che  hanno voluto (forse gli unici in Sicilia e ancor prima di molte altre province italiane) elevare il Corpo a dignità di Settore, ovvero  struttura di massimo livello dell’Ente,  oggi  il Corpo di Polizia Provinciale di Ragusa  occupa una posizione di rilievo tra le polizie locali provinciali della Sicilia e non solo per il maggior numero di addetti.

D: La cronaca si occupa spesso degli interventi di natura ambientale che i suoi uomini mettono a segno. Ultima in ordine di tempo: il sequestro di un cantiere edile in contrada Treppiedi a Modica.

R: Ultima ma che segue ad operazioni altrettanto importanti. Abbiamo scoperto che l’enorme massa di inerti derivata dall’abbattimento delle tre strutture in cemento armate abbattute alcune settimane fa, stava per essere smaltita con modalità sicuramente non conformi alla legge. Ma voglio ricordare  che  di recente abbiamo  identificato e denunciato all’A.G. il titolare di un’impresa che smaltiva illecitamente rifiuti liquidi immettendoli direttamente nel sottosuolo attraverso un pozzo. Ne era derivato il gravissimo inquinamento di un bacino acquifero nei pressi di Ragusa (le analisi delle acque sotterranee hanno evidenziato la pericolosa presenza di cadmio, mercurio e altri metalli pesanti).  Ma tante altre attività, pure importanti, andrebbero citate  tra le quali anche quelle connesse al contrasto del triste quanto dannoso fenomeno delle cd. “fumarole”.  Ma la salvaguardia dell’ambiente passa anche attraverso la tutela del suo patrimonio faunistico. In questo ambito moltissimo è stato fatto  con la denuncia alla Magistratura di centinaia di bracconieri per reati venatori.  Lo scorso mese di giugno tre bracconieri (che avevano abbattuto 91 conigli) sono stati arrestati al termine di una brillante operazione notturna.

D. Cosa pensa dei compiti di polizia stradale attribuiti alla Polizia Provinciale.

La Provincia  di Ragusa è proprietaria di oltre 700 Km. di strade, in pratica della maggior parte delle arterie extra-urbane. Mi sembra logico e consequenziale, oltre che doveroso per esplicita previsione di legge,  che detto Ente vigili anche sull’uso delle strade provinciali. Da qui i servizi di polizia stradale della Polizia Provinciale.  Detti servizi (prevenzione e accertamento delle violazioni al codice, rilevazione degli incidenti stradali, ecc.) sono importanti anche per altri aspetti  molto importanti. Essi ci permettono di comprendere le criticità del sistema stradale che fa capo alla Provincia. Il rilievo degli incidenti stradali non si esaurisce solo con le attività di rito connesse alla ricostruzione dell’evento, ma fornisce un insieme di dati fondamentali per lo studio del fenomeno infortunistico sulle nostre provinciali.  Ad esempio, l’aver registrato un aumento sensibile degli incidenti cd “autonomi”, ha orientato la nostra attività di prevenzione-repressione per diminuire al massimo tutte le cause di distrazione durante la guida, tra cui per esempio l’uso del cellulare. L’attenta analisi degli incidenti, già tempo fa, ci ha permesso di evidenziare come la temporanea diminuzione dei sinistri mortali (su base annua) era  un dato fuorviante se ci si fosse fermarti al solo dato numerico. Invero, questa Polizia Provinciale aveva proprio in quell’anno rilevato un numero impressionante di incidenti potenzialmente gravissimi  e che, grazie al concorso di circostanze fortuite, non hanno avuto conseguenze drammatiche.  Ma cosa sarebbe accaduto al centauro che vicino al castello di Donnafugata si è trovato nel mezzo delle fiamme che, dopo il grave incidente, avevano avvolto completamente la sua moto e l’auto con la quale si era scontrato, se non ci fosse stato il coraggioso intervento del contadino che in quel momento lavorava in un campo adiacente?  E cosa sarebbe accaduto in tantissimi casi in cui, per lo sbandamento ed anche ribaltamento del veicolo, è stata invasa tutta la corsia opposta, se ci fosse stato il sopraggiungere di altri veicoli (come purtroppo in alcuni casi è accaduto)?.   

Se in molti incidenti con gravi danni ai lamierati  gli occupanti il veicolo hanno riportato lesioni  di poco conto grazie all’uso delle cinture di sicurezza, mentre in altri casi abbiamo potuto notare danni alla persona molto seri, pur dinanzi ad incidenti irrilevanti,  conseguenti all’accertato mancato uso della cintura, il dato che emerge è quello che occorre educare l’utente a indossare la cintura e per fare questo occorre anche essere severi. In molti casi siamo intervenuti al fine di far comprendere ai genitori l’importanza dell’uso delle ritenute di sicurezza da parte dei bambini a bordo. E gli esempi potrebbero continuare all’infinito.  

Purtroppo il notevole aumento di sinistri rilevati quest’anno (i numeri sono in pratica doppi rispetto al 2010), ci convince sulla necessità di dovere insistere molto nell’attività educativa, preventiva e repressiva. 

 D: Quanto è stato difficile farsi “accettare”

R: Tantissimo.  L’utenza  spesso non ci conosce  e qualche volta sembra non gradire la nostra presenza sulle strade, salvo poi apprezzare il nostro pronto intervento in  varie occasioni.  Ma è il prezzo che  si paga proprio  per l’essere un Corpo di recente istituzione.

 D: Parliamo del comandante Falconieri.

R: Sono laureato in giurisprudenza e ho conseguito l’abilitazione forense. Dopo una breve esperienza nell’Esercito come ufficiale di complemento e dopo qualche anno di docenza in  materie giuridiche presso le scuole superiori, nel 1991 sono diventato comandante della Polizia Municipale  di Comiso. Questo ruolo che mi ha permesso di maturare un’esperienza e una preparazione professionale specifica nel settore delle polizie locali. Nel 2006 ho assunto la direzione della Polizia Provinciale di Ragusa.

D: Cosa si aspetta, vorrebbe o sogna nell’ambito del suo lavoro come comandante.

R: Quella ragusana è una polizia provinciale che ha ambiziosi progetti di crescita, sempre nell’ottica di offrire al territorio ed ai cittadini un servizio migliore, più efficace ed efficiente.  Soffriamo, purtroppo, come tutte le polizia locali d’Italia la mancanza di una legislazione che definisca, una volta per tutte e con chiarezza ,i compiti e le attribuzioni delle polizie Provinciali e Municipali). In questo momento, come tutti gli appartenenti alle polizie locali, non siamo né carne né pesce. Se da una parte il Legislatore ci chiama a svolgere vere e proprie funzioni di polizia (giudiziaria, amministrativa, etc.), con incombenze ogni giorno sempre maggiori, dall’altro ci disconosce lo status correlato allo svolgimento di tali compiti.  La situazione se è grave per le polizie municipali, lo è ancor di più per le provinciali che sono ignorate  finanche dal legislatore siciliano, per il quale addirittura non esistiamo: la nostra attività però esiste ed è sotto gli occhi di tutti.     La mancanza di una moderna legislazione di riferimento ci crea non poche difficoltà: si pensi alla inadeguatezza del sistema di  reclutamento del personale, alla mancanza di una specifica formazione  professionale, alla mancanza di una frequenza radio unica regionale,  all’assenza di un contratto di lavoro specifico per il lavoratore della polizia locale, etc.      Il nostro è un lavoro meraviglioso, perché ci fa vivere al servizio della gente e del territorio: occorrono tuttavia gli strumenti legislativi ed operativi adeguati affinchè il servizio venga reso con la professionalità e qualità che il territorio stesso reclama.