DIGIACOMO-MUSTILE: DUELLO FRA GENTLEMEN

Hanno lavorato di fioretto Pippo Di Giacomo e Pippo Mustile nel confronto elettorale di martedi sera alla libreria Saltatempo di Ragusa. Moderatore Sandro Vero i due candidati alle regionali esponenti del Pd e della Sinistra pur in un clima di grande rispetto reciproco non solo personale (scontato) ma anche politico hanno tracciato sia pure brevemente i principali temi della crisi attuale della politica, della vicenda Regione, dell’aeroporto di Comiso, della Sanità e dello sviluppo del territorio. Peccato che non ci fossero altri esponenti di altre coalizioni perché ne sarebbero usciti con le ossa rotte tanto le analisi politiche, spietate ma vere, sono state poste all’attenzione del pur non vasto uditorio che ha constatato ancora una volta come la sinistra italiana e siciliana in particolare sia in grado di  “farsi del male” da sola perché almeno questa volta più che mai doveva essere unita per queste consultazioni elettorali dopo i disastri numerici (ma anche politici) degli anni passati quando il berlusconismo imperava anche da noi. Meno male che qualcuno della destra nello sfacelo totale del Pdl ha cercato di “rimediare” con una serie di iniziative elettorali che hanno complicato il quadro politico che non vede destra e sinistra contrapposte con la turbativa di Grillo, ma anche una miriade di defezioni dalla “casa madre” con velleitarie speranze di farcela almeno nelle liste di presidente della Regione per il quale una sola lista vince, con unico turno e anche con la maggioranza di un solo voto. Era l’occasione buona per aggregarsi che la sinistra ha perso e forse con le conseguenze che Di Giacomo ha prospettato come una mancata possibile vittoria e che Mustile ha addebitato alle scellerate scelte del Pd specie nelle ultime fasi di governo regionale. Chi ha vinto tra Di Giacomo e Mustile? Difficile dirlo ! Di sicuro c’è che se le argomentazione (in positivo) dei due fossero state messe assieme in atto oggi in Sicilia forse si sarebbe potuto aprire una pagina nuova nella storia politica del Paese.

Adesso le cose sono più difficili e con lo sbarramento non è escluso che qualcuno non ce la faccia a superarlo restando con un pugno di mosche in mano e con il rimorso di non averci almeno provato a non perdere.