DIO CREDE NEGLI ESSERI UMANI

Carissimi,
 
sto finalmente completando il libro richiestomi da Rubbettino con il titolo: Credo negli esseri umani, cantando la buona novella pop… per quella storia della cantillazione durante le omelie…ricordate. Così da un po’ di tempo, quando incontro i nostri ragazzi comincio con il cantillare insieme a loro quella canzonetta di Marco Mengoni “credo negli esseri umani… che hanno il coraggio di essere umani”. Beh! Interessante… ci vuole coraggio per restare umani, per vivere da esseri umani. Le potenze che presiedono alle logiche dell’ipermercato giungono a scavare nell’anima di ciascuno di noi convincimenti assurdi: “Valiamo se consumiamo”, “siamo qualcuno se abbiamo il conto in banca”, “il fine giustifica i mezzi”, “schiaccia l’altro per non essere schiacciato”, “l’importante che va bene a me”, “mi faccio gli affari miei”, “anche se l’altro soffre, io cerco e vivo il mio piacere”, “ho diritto alle mie vacanze anche se mia madre si sta aggravando”… tanto per abitare le “emozioni di casa”. Non parliamo poi di quello che succede nell’ambito del sociale e della politica dove la “furbizia” per evadere tutto (non solo le tasse, ma anche le proprie responsabilità comuni) si è sviluppata in “scienza diffusa” (…che è un nome nobile al posto di quello più crudo di “corruzione dilagante”). La mentalità dell’ipermercato vince comunque e sempre, soprattutto quando impone una concezione individualista (et quidem narcisista) dell’uomo. Gli esseri umani sarebbero individui e non tanto “persone”. Beh! Dio non ci crede. In Gesù, veniamo a sapere che “Dio crede negli esseri umani-persone”. Li guarda dal cielo e un po’ sbalordito con amorevolezza fa sentire la sua voce: “gli esseri umani non sono cosi, li conosco bene, li ho creati a mia immagine e somiglianza e quindi sono “amore, cioè trama di relazioni amative, comunione, rapporti affettuosi, cioè persone; persone, prima di essere individui. Perciò, credo negli esseri umani, nella loro capacità di riscatto dall’egoismo e dal narcisismo dell’ipermercato per essere dono, amore, fraternità e comunione. Perché credo che “l’amore, amore, amore ha vinto, vince, vincerà” (Mengoni)”. E se ci crede Dio, perché non dovremmo in Gesù credere anche noi quello che Dio crede? E’ un amore che resiste nella e oltre la morte. Condoglianze al caro +Corrado, arcivescovo di Palermo, per la morte del papà Salvatore, nella speranza: “Concedimi sulla terra quello che sembra meglio a Te (mio Dio) finché la morte e il Cielo riveleranno il resto” (Isaac Watts).
Un abbraccio +donTonino