“Non nasce ora, ma è nata dalle decine e decine di persone che ci hanno dato fiducia in campagna elettorale”; sono le prime parole del sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, che stasera presenta all’Auditorium della Camera di Commercio di Ragusa la ‘sua’ associazione politico culturale “Direzione Ragusa”. L’assemblea costitutiva, venti i soci fondatori, ha eletto il primo direttivo per acclamazione. Il presidente è lo stesso sindaco Peppe Cassì; vicepresidente Maria Grazia Criscione, segretario Luca Battaglia, tesoriere Giorgia Giannone, e cinque consiglieri che sono Oriana La Licata, Michael Cabibbo, Maria Emilia Rollo, Hala Fuad e Concetta Raniolo. C’è anche un presidente onorario che è Luigi Rabito.
Il consiglio resterà in carica fino al 31 dicembre del 2027. Dieci euro la quota sociale per aderire. L’associazione si dichiara apartitica e senza fini di lucro e si “prefigge come scopo la promozione delle attività di carattere politico, culturale e di impegno sociale atte a favorire la partecipazione attiva dei cittadini alla vita sociopolitica della comunità di riferimento” e si propone di “sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi politici, culturali, sociali, urbanistici, giuridici e scientifici”. Potrà “federarsi o creare una rete con ulteriori associazioni”. Sono le 19.25 e la presentazione sta per iniziare.
“Politica è essere disposti ad investire una parte del proprio tempo a servizio della comunità”. Il primo a prendere la parola è il vicesindaco Gianni Giuffrida. “Emozionante essere qui, è la terza volta, la prima per il piano regolatore che segnò inizio della campagna elettorale, poi con la presentazione della nostra lista e ora per mettere questo nuovo progetto, lavoro, sobrietà. Siamo qui, con una sala interessata a vedere ciò che stiamo facendo, il lavoro premia sempre. Il futuro serve a completare quanto iniziato e dare nuove prospettive a Ragusa per la città che vogliamo per il futuro”.
E’Fabio Manenti, portavoce del sindaco, a condurre la presentazione. “Tanti cittadini vennero per mettersi a disposizioni, tra questi una ragazza, Hala Fuad, che per fatti burocratici non potè candidarsi nelle ultime Ammiistrative. Cosa spinge un cittadino a impegnarsi?” Risposta oggettivamente difficile dice. Poi aggiunge: “Un ricordo, discutevo con mia madre e lei mi disse invece di lamentarti perché non provi a risolvere il problema?” con gli anni approccio è mutato per cambiare ciò che non piace e migliorare ciò che ci piace” senza subire passivamente le scelte degli altri.
La parola poi passa a Marco Antoci, capogruppo della lista Cassì sindaco. “lavoro di gruppo – dice Antoci – criticando chi definisce l’associazione come il ‘partito del sindaco’. “Un progetto che va costruito insieme, non per chiedere il voto ma per chiedere contributo in partecipazione; ‘dicci la tua’, questo è ciò che ci aspettiamo da ognuno”, conclude Antoci prima di passare la parola al sindaco Cassì.
“Movimento civico, a cu chiediamo di aderire; era già nei fatto con la ricandidatura di questo mandato con decine di persone che volevano partecipare e dare il proprio contributo. A giugno 2018 al primo turno ho preso circa 7200 preferenze che mi hanno portato al ballottaggio. Cinque anni dopo, anni in cui sono stato messo alla prova e al giudizio, queste preferenze sono diventate 21.600 ed è un numero che non va sottovalutato. Quando amministri ti scontri giornalmente con problemi, persone richieste e se non agisci e se non dai soluzioni la gente non ti vota più”.
Per Cassì la gente ha apprezzato il lavoro svolto, un approccio diverso e uno stile e una idea di svolgere il compito di amministratore senza alzare i toni, senza cadere nelle provocazioni e nel risentimento”
Dallo sport, dice Cassì “ho imparato che non si cercano giustificazioni, facendo per esempio riferimento al passato, ma si devono dare soluzioni. Siamo qui perché ciò che è accaduto non può restare senza conseguenze e questa è la presa d’atto di quello che è accaduto. Ho conosciuto questa città a fondo con realtà straordinarie e che cerca condivisioni e reti per azioni di solidarietà, c’è volontariato diffuso, cittadinanza attiva che eccelle ma che si muove in campo sociale e non in politica. Secondo me per il fatto che si pensi sia tutto deciso. Ma non è così. Vogliamo creare un contenitore per chi ha voglia di spendersi nel mondo politico, selezionare le cose che si possono fare da quelle che non si possono fare, bisogna scegliere.
Questo è un movimento politico che supporta l’amministrazione in primo luogo nel mappare e vivere la città individuando obiettivi e strategia per perseguirli, con i finanziamenti necessari”. Per Cassì è necessario vincere lo scetticismo, “la città è una comunità di destini” e per arrivare “a questi traguardi la strada non è semplice, ci vuole visione di insieme, strategia e idea che non sempre si può pensare alla risoluzione dei problemi contingenti.
La vera politica parte dalla visione, di strategia e di obiettivo. Navigare al largo ma senza perdere di vista la costa, è uh modo ma prendere il largo significa avere strumenti adatti, dotando le persone degli strumenti per potere avere questo approccio e guardare a qualcosa di più, rispetto alla contingenza e al piccolo cabotaggio”.
All’assemblea dell’Anci a Genova, Cassì riferisce di avere colto nelle parole di Renzo Piano l’essenzialità nella descrizione delle città, come “luoghi nei quali tante cose diverse stanno bene insieme” e quelle periferie da “fecondare”.
“Da zero a vent’anni, dobbiamo dare ai giovani gli strumenti per formarsi. Siamo abituati a occuparci dei problemi di chi ha rappresentanza ma gli adolescenti e bambini non ne hanno, si affidano al senso di responsabilità degli adulti”, Cassì parla di prospettive e di tutele, “per la crescita e la formazione dei nostri ragazzi”. Poi l’annuncio che conferma le anticipazioni di Ragusaoggi: “Il 23 novembre il cda dell’Università di Catania – dice ancora Cassì – si riunirà per discutere proposta già formalizzata, di aprire a Ragusa due corsi di Laurea dal 2024-2025, Agraria e Scienze motorie”.
Insomma un impegno per curare la crescita dei ragazzi “abbiamo iniziato a farlo ma ci vuole la partecipazione di tutti. Ho parlato della scuola ma c’è un tappeto di lavoro avviati, la città ha i requisiti e possiamo fare tanto assieme e la gente se ne è accorta. Chiudo con una frase che ho letto; 100 anni di Italo Calvino una frase che si può applicare. Inferno nel mondo politico con carrierismi, poltronismo e volontà di emergere e strategie, ma ci sono due atteggiamenti o entrare a farvi parte sopraffatto dalla omologazione non percependone più la differenza. Ma c’è anche un altro sistema dice Calvino ‘di cercare e sapere riconoscere chi e cosa in mezzo all’inferno non è inferno’. E conclude dicendo che quando hai saputo riconoscerlo, ‘dagli spazio, fallo durare’ e questo è ciò che sento e che cerco con responsabilità”.
Il futuro di Cassì?
A chi chiede se si candiderà a Regione o Parlamento nazionale? Cassì spiega che non ha velleità e che per il futuro si vedrà. Per il momento, per i prossimi anni, farà il sindaco.