La senatrice del Partito Democratico, Venera Padua, ha presentato, prima firmataria, un disegno di legge sulla continuità territoriale della Sicilia. Prendendo spunto dall’attuale situazione di marginalità socio-economica dell’isola, con la relativa insostenibilità dei costi dei trasporti per i cittadini residenti, aggravata dal vuoto legislativo e normativo, è stata sollevata la necessità di definire un quadro di riferimenti normativi tale da favorire la realizzazione di un servizio con tariffe sostenibili per i cittadini residenti in Sicilia, allo scopo di ottenere condizioni paritarie alle altre regioni del nostro Paese. La continuità territoriale, oltre che rispondere all’esigenza di garantire un servizio di trasporto che non penalizzi cittadini residenti nei territori meno favoriti, rientra nel dettato costituzionale essendo sancito da una serie di articoli.
“La continuità territoriale – spiega la senatrice Padua – si inserisce, per altro, nel quadro più generale di garanzia dell’uguaglianza sostanziale dei cittadini e di coesione di natura economica e sociale, promosso anche in sede europea. Il trasporto, infatti, se da un lato, si configura come attività di tipo economico, dall’altro, come elemento essenziale del “diritto alla mobilità” previsto all’articolo 16 della Costituzione, costituisce un servizio di interesse economico generale e, quindi, tale da dover essere garantito a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro dislocazione geografica”.
“È dunque di tutta evidenza, che, al di là dei collegamenti che interessano alcuni scali della Sicilia con le isole minori e con alcuni scali nazionali – prosegue Padua – la continuità territoriale dell’isola più grande del nostro Paese, non può continuare ad essere penalizzata in assenza di una legge che normi definitivamente i collegamenti con la terraferma, come già avvenuto per la Sardegna, dove la continuità territoriale consente ai propri cittadini, ivi residenti e/o nati, di godere di tariffe scontate rispetto al normale costo del biglietto nelle rotte da e per l’isola, sia per quanto riguarda i trasporti aerei sia per quelli marittimi”.
Con la presente proposta di legge, pertanto, all’articolo 1 si individua tra le finalità il conseguimento della continuità territoriale, disponendo l’emanazione di un decreto da parte del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, contenente l’imposizione degli oneri obbligatori di servizio pubblico per voli di linea effettuati tra tutti gli scali aeroportuali della Sicilia e i principali aeroporti nazionali; ma è previsto altresì il ricorso ad una gara di appalto europea, indetta d’intesa con il presidente della Regione, per l’assegnazione delle rotte tra gli scali aeroportuali della Sicilia e gli aeroporti nazionali, qualora nessun vettore abbia istituito servizi di linea con assunzione di oneri di servizio pubblico. Lo stesso articolo prevede che il Governo garantisca il completamento e l’ammodernamento delle infrastrutture fisse, l’offerta integrata delle diverse modalità di trasporto, adeguata, per costo e modalità, alle esigenze di mobilità delle persone e delle merci; infine regola le modalità di apertura dei mercati al fine di realizzare la piena competitività tra i vettori. L’articolo 2 individua le categorie che possono usufruire, come accade in Sardegna, di tariffe agevolate, compensate dagli oneri obbligatori di servizio pubblico. L’articolo 3 dispone la convocazione di una conferenza dei servizi, che definisca i contenuti dell’onere di servizio imposto ai vettori. L’articolo 4 prevede che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, individui annualmente le risorse da destinare alla copertura della legge.