Gentile Sindaco,
da qualche mese circolano lamentele in merito alla pratica di sversare liquami pre-trattati dal depuratore direttamente nell’alveo del torrente Modica-Scicli. Ho esaminato luoghi e carte depositate negli archivi comunali e ho capito che permangono, o si sono aggravati, problemi dibattuti qualche anno addietro. Taluni sono divenuti annosi perché l’amministrazione non ha mosso un dito per risolverli. La «Struttura Territoriale» dell’Arpa, in più di un’occasione, ha segnalato disfunzioni nei due depuratori di contrada Fiumara e di Cava cucco.
Saprà certamente che sono in corso di definizione numerose sanzioni pecuniarie, ognuna compresa fra 3.000 e 30.000 euro.
Entro nel dettaglio, anche per rendere edotti i cittadini delle specifiche disfunzioni. Farò riferimento ai verbali di sopralluogo dell’Arpa.
I verbali, com’è noto, riguardano controlli di routine che la Struttura Territoriale dell’Arpa ha l’obbligo di svolgere per tenere sotto controllo una delle maggiori fonti d’inquinamento di quella che fu, sino alla fine degli anni cinquanta, una delle contrade più floride e igienicamente sane, di Modica: la Fiumara. I risultati dei primi quattro sopralluoghi, svolti il 5 e il 6 aprile, il 12 e il 13 maggio, del 2016, sono stati comunicati con lettera n. 41322 del 29 giugno 2016. Vi si dice che «sono emerse difformità gestionali rispetto a quanto previsto dal dettato normativo» e se ne spiegano i termini.
Il gestore del depuratore, ovvero la SpM, ha permesso che fossero scaricati, nel depuratore, fanghi provenienti dalle fosse settiche (i normali «pozzi neri») e rifiuti di pulizia delle fogne. Capisco che non possono che andare al depuratore, ma deve pur sapere che ci sono delle leggi che vanno rispettate. Il gestore dell’impianto idrico integrato, ossia il sindaco, può, così almeno dispone la legge, accettare nell’impianto, «con caratteristiche e capacità depurative adeguate», entrambe le categorie di rifiuti, a condizione che ne dia comunicazione all’autorità competente, che è l’Assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente. I bottini sono stati ricevuti e lavorati, ma la comunicazione è stata omessa.
Debbo ammettere che lei ignorasse la prescrizione? Non voglio crederlo, perché dovrei ammettere che non la conoscessero gli uffici che l’assistono. Inclino piuttosto che abbia violato la legge per inerte comodità. Ha omesso la comunicazione (obbligatoria), adottando in sua vece una determina sindacale, con la celata speranza di farla franca. Se scoperto, d’altronde, il rischio sarebbe stato minimo perché, come sempre in questi casi, a pagare è il popolo.
Le è stata chiesta pure l’autorizzazione alle emissioni di fumi in atmosfera e lei ha presentato, che c’entri questo documento coi fanghi delle fosse settiche la prego di spiegarlo ai cittadini, una lettera, sottoscrittta dall’Amministratore unico della SpM, in cui si afferma, riporto testualmente:
«Il Comune, in data 15/04/2016 ha fatto pervenire presso la SPM la: Richiesta da parte del Comune all’Ass. Reg. Terr. Amb. per l’Autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi del D. Lgs 152/06 per l’impianto di C.da Fiumara».
Le confesso che sono basita. Il suo è un agire da furbetti, in danno dello Stato, dell’ambiente e dell’economia. Per altro questa risposta reca la data del 15 aprile 2016, che è successiva al ricevimento dei rifiuti. Forse non ci ha fatto caso, ma la comunicazione, sempre secondo la legge, andava presentata prima di sversare i bottini e quant’altro nel depuratore.
Anche a volerle venir dietro, come ha fatto con dignità ed equilibrio la Struttura Territoriale dell’Arpa, non può non osservarsi
«come il contenuto della stessa, a parere della scrivente ST, non costituisca formale richiesta di autorizzazione ai sensi dell’art. 269 del D. Lgs 152/206». S.T. dell’Arpa, Lettera prot. n. 41322 del 29 giugno 2016, pag. 2, , n. 2, secondo cpv.).
Questi aspetti, che non sono dettagli, deve spiegarceli l’Ufficio Territoriale dell’Arpa?
Mi domando se il suo sia un portamento all’altezza del primo cittadino di una comunità come Modica. Con tutto il rispetto, beninteso.
Un fatto simile è stato oggetto dei verbali nn. 183 e 184 del 12 settembre 2016, relativi al depuratore di Cava cucco. Sono stati ricevuti e smaltiti bottini e rifiuti della pulizia delle fogne sottraendosi al prescritto controllo e senza la preventiva autorizzazione all’emissione di fumi nell’atmosfera.
Un verbale per diversa violazione è il n. 59 del 6 aprile 2016. Stavolta l’Arpa ha prelevato dei campioni dalle acque del depuratore di Cava cucco in Frigintini, le ha analizzate e ha constatato tre anomalie: la presenza di azoto ammoniacale, tensioattivi (grossolanamente i saponi) ed escherichia coli (un batterio che produce nausea, vomito, diarrea, feci sanguinulente e, non sempre, febbre), in quantità superiori ai parametri massimi consentiti dalla legge. La sanzione si aggira fra 3.000 e 30.000 euro.
Il 13 di settembre è avvenuto un sopralluogo al depuratore di contrada Fiumara e, ancora una volta, è stato riscontrato lo scarico di bottini e di rifiuti del lavaggio di fogne senza la prescritta comunicazione. E’ stata, altresì, riscontrata la presenza di escherichia coli in quantità superiore al massimo previsto per legge. Ancora una sanzione compresa fra 3.000 e 30.000 euro. Assieme alla violazione, per così dire principale, concorre l’emissione di fumi senza la prescritta autorizzazione (Verbale n. 185).
Mi domando e le domando: è così difficile risolvere il problema dell’autorizzazione allo scarico dei reflui depurati? Così difficile è far funzionare in modo legittimo il depuratore di contrada Fiumara? E’ difficile la gestione del depuratore o è incapace chi è addetto ad essa? Ritiene di poter continuare per molto in questa costosa gestione, considerato che ogni decisione che si assume fuori della legge comporta una sanzione che, presto o tardi, non mancherà di pesare nella borsa dei cittadini?
Se lei si è rivelata perdente su un problema di natura burocratica, pensa di poter risolvere problemi più seri e importanti coprendo, eventualmente, altre cariche?
Un quesito, infine, attiene agli eventi connessi alle piogge torrenziali di fine gennaio. Si è interrotta, da qualche parte, la colonna di adduzione dei reflui al depuratore di contrada Fiumara. Da alcuni giorni i liquami si disperdono nel sottosuolo della città e al depuratore tutto si è fermato come per incanto. Sino ad oggi 27 gennaio. Vuol dire ai cittadini quali iniziative sono state assunte per individuare l’interruzione, quali lavori sono necessari e se li ha già avviati? Ne potrebbe risentire l’igiene cittadina.