DISINTERESSE PER LA STRUTTURA MERCANTILE DI FANELLO

Apprendiamo con piacere che, finalmente, qualche concessionario ha alzato la testa per accusare pubblicamente il disinteresse dell’attuale amministrazione e l’inefficienza della gestione interna alla struttura mercatale di Fanello. Se poi le dichiarazioni provengono dal Presidente dei Commissionari, le stesse assumono un valore diverso. Eppure, di recente, il sindaco aveva incontrato l’Associazione dei Commissionari alla presenza di altri autorevoli esponenti per programmare l’attività 2014, migliorare l’organizzazione e, sul fronte della legalità, contrastare l’abusivismo e le truffe. Sono anni che si ripetono sempre le stesse cose e si rinnovano gli stessi propositi senza mai giungere ad alcun risultato. Si sono perse tante occasioni! Basta con le messinscene, serve volontà, coraggio e capacità di iniziativa. Ha fatto bene il Presidente dei Commissionari a “cantare le mancate fatte” dell’A.C. e della Vittoria Mercati. Non ce ne vogliano i dirigenti del CDA ma se manca la volontà di intervenire, se l’A.C. non intende investire per migliorare le condizioni della struttura, allora, abbiate il coraggio di DIMETTETERVI. La vostra inerzia impedisce lo sviluppo della struttura e funge da ostacolo alla ripresa del settore economico.

Già nel lontano dicembre 2008, con deliberazione del Consiglio Comunale fu costituita la Società di Gestione del Mercato Ortofrutticolo di Vittoria. Ad oggi, solo qualche timido sussulto, in termini di servizi, per temporeggiare, ma nulla di significativo per migliorare la competitività della struttura. Durante la missione della Vittoria Mercati a Berlino, il 2 febbraio c.a., persino il sindaco dichiarò che “….occorreva imprimere una svolta rilanciando il ruolo del mercato di Vittoria e che bisognava pigiare l’acceleratore su tutte le attività che possono aiutare la commercializzazione, il marketing e la promozione del nostro prodotto”. Ed, inoltre, anticipava che il 20 febbraio al Teatro Comunale la Vittoria Mercati si sarebbe confrontata sul marchio e sulle operazioni di promozione, per far si che il mercato di Vittoria diventasse protagonista del 2014.

Altro che accelerare, qui passano i mesi, gli anni e nulla si muove all’orizzonte. Il marchio è diventato un pretestuoso specchietto per le allodole per allentare l’attenzione sui temi infuocati della crisi agricola! Quante promesse non mantenute. È irriguardoso prendere in giro un’intera categoria di lavoratori. Non è più tempo per le esitazioni, è necessario che si intervenga immediatamente se si vuole dare una svolta significativa alla crisi e al reddito delle nostre aziende. La polverizzazione dell’offerta, l’assenza assoluta di progettualità nella predisposizione di misure a sostegno dei nostri prodotti agro-alimentari e la carenza di controlli adeguati alle frontiere, oggi, non permettono alle nostre aziende agricole di sopravvivere e di coprire adeguatamente i costi di produzione. Al momento, gran parte della produzione agricola viene commercializzata all’interno della struttura di Fanello e se questa non è adeguatamente supportata da investimenti per migliorare i servizi e per renderla competitiva, i nostri agricoltori non potranno mai sperare di vedere massimizzato il loro profitto. 

La parcellizzazione delle nostre aziende e le defaillance riscontrate nella fase della commercializzazione, il vero tallone di Achille, impongono misure immediate di ristrutturazione dell’intero comparto agricolo ed in particolare della struttura di Fanello. Sono anni che chiediamo interventi strutturali importanti a partire da un regolamento in grado di “disciplinare” tutte le fasi della commercializzazione. Ma come possiamo pensare di programmare l’avvio delle attività o migliorare l’organizzazione della struttura se, in primis, l’impianto delle norme interne è atavico, e se queste ultime fanno riferimento al lontano 1974 quando la commercializzazione dei prodotti agricoli seguiva altri percorsi. Sappiamo bene che il nuovo regolamento non è la panacea dei mali che affliggono la nostra agricoltura ma siamo certi che potrà ridare serenità e fiducia agli operatori garantendo maggiore trasparenza e legalità all’interno della struttura. Servono regole certe e condivise in grado di modificare in senso innovativo la struttura mercatale. Abusivismo e truffe all’interno della struttura vanno debellati immediatamente. Che fine ha fatto il progetto che prevedeva la realizzazione di una centrale rischi in grado di monitorare l’affidabilità del commerciante? Che fine ha fatto il progetto di realizzazione dei 25 box per collocare gli imballaggi? Un progetto di circa 600 mila euro che, a dire dell’Assessore Caruano, doveva essere realizzato in tempi brevi e che avrebbe migliorato l’organizzazione, l’efficienza e l’immagine del mercato ortofrutticolo. Oggi, invece, registriamo solo una precaria recinzione, priva di copertura, che non garantisce sicurezza e igiene agli imballaggi. Basta con le menzogne! Sono state installate circa 28 telecamere. Come mai, ancora oggi, si succedono furti all’interno della struttura? Qualche giorno fa è stato preso di mira anche un bar, ma di furti all’interno del mercato se ne registrano tanti altri che creano non pochi disagi agli operatori. I fatti incresciosi che da tempo si segnano inducono a pensare che la video-sorveglianza non funziona perfettamente!! Ha fatto bene il Presidente dei Commissionari ha rimarcare che la struttura di Fanello non solo non è adeguatamente servita ma, per l’incuria dei nostri amministratori, continua a perdere competitività rispetto alle altre realtà commerciali. Un chiaro segnale di insofferenza da parte dei concessionari che non intendono più soprassedere all’inerzia del CDA e degli amministratori su temi che, invece, vanno affrontati con determinazione e nell’immediato.

A prescindere dal lungo elenco predisposto del Presidente dei Commissionari dei tanti servizi mai attivati o mal gestiti, la struttura di Fanello va rilanciata soprattutto da un punto di vista del marketing. Non è questo il modo di gestire una struttura commerciale di così grande importanza. Servono idee ed investimenti. Che fine fanno gli introiti provenienti dalle concessioni? Quante di queste somme vanno reinvestite nella struttura? La Società di Gestione non può limitarsi all’ordinaria amministrazione, è necessario che si spinga oltre. Ad essa chiediamo soprattutto interventi immediati e diretti per creare i presupposti per migliorare l’appeal dei nostri prodotti anche attraverso un’azione di marketing su larga scala. Aggregare l’offerta, programmare efficacemente la produzione, migliorare la qualità dei nostri prodotti anche attraverso una scelta varietale (piantine) opportuna e un utilizzo razionale dei fitofarmaci, sono fasi importantissime per creare le condizioni ideali di un vero rilancio delle nostre colture che debbono essere pubblicizzate adeguatamente su tutti i canali d’informazione. Un’azione di governace di primo piano che il CDA non dovrebbe mai perdere di vista se vuole efficacemente combattere la concorrenza degli altri Paesi e sperare in una ripresa della nostra economia.