Tornano libere le installazioni della Farm Cultural Park di Favara.
La Procura della Repubblica di Agrigento ha disposto il dissequestro dei beni. E per l’occasione, per festeggiare il provvedimento dei giudici della città dei Templi, ieri sera alla Farm si è svolta una festa in grande stile dall’inequivocabile nome: “Festa del dissequestro“ che si è protratta sino a notte fonda.
Come si legge negli atti ufficiali il provvedimento è stato dichiarato nullo dal momento che “non vi sono ragioni che giustifichino un sequestro probatorio, essendo già stati acquisiti mediante foto e annotazioni di servizio tutti gli elementi valutativi delle condotte contestate, ferma la sussistenza di eventuali vincoli di tipo amministrativo”. Secondo l’atto di dissequestro è stata rilevata la “mancanza di commissione di reato”.
“Siamo contenti che gli organi predisposti abbiano posto fine a questa ingiustizia – afferma intanto Andrea Bartoli -. Siamo grati al sindaco Anna Alba, da sempre aperto al dialogo per la risoluzione della vicenda. Si è trattato di un vero caso di abuso di diritto“.
Il notaio- mecenate non si esime dall’esprimere un’amara considerazione: “Noi siamo la Farm e in quanto tale abbiamo addirittura mosso petizioni e stampa nazionale – continua Bartoli – . Ma se non fossimo stati la Farm e non avessimo avuto l’opinione pubblica a favore, da singoli cittadini non so se il caso si sarebbe risolto allo stesso modo”.
Sulla pagina ufficiale di Facebook della Farm Cultural park, un post che recita: “Mi spiace per le Filiere del Male, ma noi siamo molto più forti di voi!”