Messa celebrata dal vescovo Carmelo Cuttita stamani in cattedrale a Ragusa Superiore. Affollata celebrazione eucaristica che ha preceduto il momento dedicato alla benedizione delle palme e dei ramoscelli d’ulivo con una larga partecipazione di bambini.
la Chiesa celebra, in questo anno 2018, la domenica *delle Palme e della Passione del **Signore* con la quale si aprono i riti intensi e significativi della Settimana Santa. In questo giorno la Chiesa ricorda *il trionfale ingresso di Gesù a Gerusalemme*, a dorso di un asino, osannato dalla folla che lo saluta *agitando rami di palma*. In ricordo di questo avvenimento, la *liturgia* solitamente ha inizio *da un luogo al di fuori della chiesa*, dove i fedeli si radunano ed *il sacerdote benedice i rami di ulivo, simbolo di pace e di vittoria*; quindi ha inizio la *processione verso la chiesa *intonando dei *canti di gioia *o delle* preghiere*. Quest’anno pero’ il maltempo ha impedito i riti all’esterno.
Stessa cosa anche al Duomo di San Giorgio a Ragusa Ibla.
“Il trionfo della semplicità e dell’umiltà. Approfittando del fatto che in queste giornate il nostro cuore possa essere purificato, viviamo la Settimana santa in maniera profonda cosicché possa fare parte del nostro cammino in silenzio, avvicinandoci al traguardo spirituale della Resurrezione. Gesù che muore è un uomo da seguire, ascoltare e adorare per quello che è”. Sono le riflessioni fatte questa mattina dal parroco della Chiesa madre di San Giorgio, don Pietro Floridia, a Ragusa, dopo avere benedetto palme e ramoscelli d’ulivo portati dai fedeli e che gli stessi hanno poi condotto a casa quale simbolo di pace. Una novità, però, per certi versi storica ha caratterizzato il rito di questa mattina. Ovviamente, tutto è stato condizionato dalle avverse condizioni atmosferiche. La tradizione, in questo caso, ha dovuto piegarsi al maltempo. La processione, in forma ridotta, con i fedeli che sono rimasti sistemati tra i banchi del Duomo, si è tenuta all’interno con i ministranti che hanno preceduto padre Floridia con indosso il piviale cerimoniale.