L’entusiasmo e la devozione. Sono gli elementi distintivi che hanno caratterizzato, domenica scorsa, le due processioni, quella mattutina e quella serale, dei solenni festeggiamenti in onore di San Giuseppe a Giarratana. Il primo corteo, dopo la spettacolare uscita dalla chiesa Madre, contrassegnato dal lancio colorato di “nzaireddi”, si è snodato per le viuzze dell’antico quartiere del centro montano, animando in maniera molto suggestiva l’intera zona da cui è possibile ammirare tutto il paesaggio circostante. Il simulacro del Patriarca con Gesù Bambino, condotto dai portatori, ha reso poi onore alla chiesa di San Bartolo dove è ospitato il simulacro del Patrono. Ad accompagnare la processione il corpo bandistico “Vincenzo Bellini” di Giarratana che già in mattinata aveva reso effervescenti, con una serie di esecuzioni musicali, le vie del paese mentre, subito dopo, in piazza, aveva tenuto un miniconcerto di marce sinfoniche. In serata, poi, l’altra processione, anche questa molto seguita dai fedeli, conclusasi con la riposizione del simulacro nell’altare maggiore. Don Mariusz Starczewski, parroco della chiesa Madre intitolata a Maria Santissima Annunziata e a San Giuseppe, con il vicario parrocchiale don Giovanni Piccione, ha puntato l’attenzione, durante la celebrazione delle funzioni religiose domenicali, sulla figura del Patriarca che possiede in pieno l’autenticità della paternità umana, della missione paterna nella famiglia. “Ecco perché – ha detto don Mariusz – ancora una volta la nostra comunità parrocchiale si affida alla paterna protezione di San Giuseppe”. In luce anche un altro aspetto, quello concernente le situazioni familiari in cui, per vari motivi, manca la pace, manca l’armonia, manca il perdono. “San Giuseppe – ha spiegato ancora il parroco – è stato chiamato da Dio a servire direttamente la persona e la missione di Gesù mediante l’esercizio della sua paternità: proprio in tale modo egli coopera nella pienezza dei tempi al grande mistero della redenzione ed è veramente ministro della salvezza come recita san Giovanni Paolo II nell’esortazione apostolica Redemptoris custos”. E’ stato inoltre sottolineato il modo positivo in cui i fedeli si accostano al simulacro. Lo contemplano e, allo stesso tempo, gli inoltrano delle richieste perché ciascuno ha le proprie difficoltà. E il simulacro sembra quasi volere rispondere alle numerose suppliche che arrivano. Alla solenne celebrazione di domenica mattina erano presenti anche le autorità civili cittadine. I festeggiamenti sono stati sostenuti anche dall’ente di formazione Jobbing Centre Ragusa che, proprio in riferimento a occasioni del genere, ha deciso di appoggiare le iniziative che puntano a fare rivivere appieno la tradizione. Come sempre, l’allestimento degli altarini da parte dei più piccoli ha riscosso uno straordinario successo. Quello più visitato è stato promosso dall’istituto comprensivo Luigi Capuana nella sede della scuola primaria. E’ stato possibile, grazie alla disponibilità delle famiglie degli alunni, mettere in evidenza la grande devozione che l’intera comunità nutre nei confronti del Patriarca. Nella serata di domenica, dopo il rientro della processione nella chiesa Madre, c’è stata la riposizione del simulacro di San Giuseppe nell’altare maggiore. I fuochi pirotecnici sono stati realizzati dalla ditta Elia Fireworks di Giarratana.