D o n n a
Cammina,
corre angosciata
ansimante,
tra le ombre del sentiero
sullo sfondo della casa,
la sua casa.
L’uomo,
il bruto assetato di libidine,
la ghermisce, improvviso,
tra le fronde oscure.
lottano, poi la depone
lordata di sangue e di terrore.
Urla strazianti
grida disperate,
la voce sempre più fioca,
solo rantoli.
I soffi del cuore,
irrimediabilmente infranto,
gemono nel vento
che trascina in alto,
espande,
lo strazio dell’anima.
Negli occhi
le immagini indelebili
di un dolore cosmico,
incommensurabile,
eterno.
Poi, il nulla.
l cori di rivolta
delle folle dolenti
schiacciate dall’empia barbarie,
segnano lo sgomento impotente,
che spesso si spegne nella pietà,
nel pianto muto.
Rivolgere alle donne,
il palpito di ogni anima dolente,
tatuarli sulla pelle e in tutti i cuori,
è un segno di speranza
che accende la luce della lotta,
della solidarietà e dell’amore.