Oggi siamo continuamente bombardati da notizie sull’omofobia. Ma che cos’è ?
Il termine omofobia deriva dal greco homos = stesso, medesimo e fobos = paura. Letteralmente significa “paura dello stesso”, tuttavia il termine “omo” è qui usato in riferimento ad omosessuale. L’omofobia può essere definita come una paura e un’avversione irrazionale nei confronti dell’omosessualità e di lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT), basata sul pregiudizio ed analoga al razzismo, alla xenofobia, all’antisemitismo e al sessismo. Con il termine “omofobia” quindi si indica generalmente un insieme di sentimenti, pensieri e comportamenti avversi all’omosessualità o alle persone omosessuali. L’omofobia non è inserita in alcuna classificazione clinica delle varie fobie.
Riuscendo a capire il significato di questa parole ci viene subito in mente uno degli ultimi casi avvenuto la domenica sera di giorno 19 settembre 2010, durante la festa della birra di Pignataro, in provincia di Frosinone, una coppia gay italo-inglese è stata aggredita solo perché si stava baciando. Questo non è un caso isolato che riguardo solo un territorio che potremmo definirlo lontano da Ragusa perché anche qui, da sempre definita l’isola felice, per un ragazzo Gay non è stato così. Il giovane è stato aggredito da un gruppo che gli ha lanciato e versato un secchio di urina solo perché era Gay.
Come noto, in Italia non esiste alcuna legge che riconosca un’aggravante specifica per i reati commessi in odio a persone omosessuali, bisessuali e transgender.
Così per essere tutelati è nata Arcigay, fondata nel marzo 1985, ed è la principale organizzazione nazionale per la difesa dei diritti delle persone omosessuali operante in Italia e ne fanno parte 185.998 soci e socie.
Informato su questo episodio il sindaco di Ragusa: “Si tratta di un atto deprecabile ai danni di un nostro concittadino, da condannare con fermezza e determinazione, qualunque sia la matrice che lo abbia fatto scaturire. – così parla Nello Dipasquale- Nulla può giustificare un comportamento di questo genere. Ragusa non merita questo, non merita vigliacchi capaci di tali prodezze. Viviamo in una città che tutela il cittadino, una città dall’alto senso civico”. Il vivere e convivere sociale è caratterizzato dalla tolleranza e un atto del genere non la rende tale. Lascia indignato anche il consigliere provinciale del PdL Sicilia, Silvio Galizia: “Non riesco a concepire un simile atto violento e soprattutto vile – continua Galizia – consumato ai danni di questo ragazzo ad opera di un gruppo di imbecilli che, dopo l’aggressione, sono scappati via.
Un coraggio da leoni mi verrebbe da dire di questi facinorosi codardi. Ritengo di intervenire in merito a quanto accaduto, in quanto, da amministratore provinciale, mi sento in dovere di manifestare tutta la mia solidarietà al ragazzo, dando la mia massima disponibilità ad incontrare l’associazione ArciGay della provincia, per iniziare un percorso finalizzato alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica, affinché certi episodi non accano più.”
Anche il Pd sezionale di Ragusa ha diramato una nota che noi abbiamo pubblicato ieri. Il Questore di Ragusa Filippo Barboso da noi interrogato sugli svi9uluppi delle indagini ci ha riferito che l’individuazione dei responsabili è già avvenuta da parte delle volanti della Polizia per cui quanto prima scatteranno gli opportuni provvedimenti avendo la vittima già esposto denuncia. Grazie anche alla indicazione della targa dell’auto usata per la fuga ed alle altre indagini necessarie infatti la Polizia di Ragusa ha chiuso tempestivamente il caso. (Elisa Ragusa)