Dopo le polemiche, arriva la replica legale: l’Azienda Agricola Barone chiarisce la propria posizione sugli indennizzi post calamità

In seguito alla notizia riportata dal nostro giornale e alle prese di posizione pubbliche espresse da esponenti politici locali — in particolare legate alla presunta inopportunità della concessione di contributi per i danni causati dagli eventi calamitosi dell’ottobre-novembre 2021 — giunge oggi la replica ufficiale dell’Azienda Agricola di Barone Giuseppe, attraverso una nota diramata dall’avvocato Giuseppe Rizza, legale di fiducia dell’impresa. L’intervento giunge a chiarimento di alcuni aspetti ritenuti dall’azienda “gravemente distorti” nel dibattito pubblico, che ha visto il consigliere comunale, Giovanni Spadaro e e il segretario cittadino del Partito Democratico di Modica sollevare la questione. A

Nel comunicato, l’avvocato Rizza ripercorre puntualmente i riferimenti normativi alla base delle richieste dell’azienda agricola, soffermandosi sul ruolo meramente pre-istruttorio dei Comuni, sull’estensione delle superfici agricole condotte in affitto e sulla titolarità della sede legale dell’impresa. Il legale respinge con decisione ogni accusa o allusione a presunti favoritismi, sottolineando come “le osservazioni formulate dai denuncianti rischiano di apparire poco documentate e strumentali”. Di seguito la nota nella sua interezza:

Oggetto: Precisazioni in merito ad attività ispettive di consiglieri comunali, alle dichiarazioni del segretario cittadino del PD di Modica e ad alcune notizie diffuse da organi di stampa in merito ai contributi per gli eventi calamitosi dell’Ottobre/Novembre 2021. In qualità di legale dell’Azienda Agricola di Barone Giuseppe, ho incarico di precisare alcuni aspetti rilevanti della questione trascurati da chi se ne è occupato pubblicamente nelle sedi politiche o giornalistiche.

La Direttiva del Direttore Generale della Protezione civile regionale per la Sicilia regola le modalità di accesso ai contributi erogati dalla Regione per l’indennizzo dei danni verificatisi alle aziende operanti nei territori interessati nel periodo ottobre/novembre 2021 indicando quale organo istruttore il Comune territorialmente competente. L’Azienda Agricola Barone opera nel territorio provinciale di Ragusa conducendo in affitto circa dodici ettari di terre dislocate in Comuni diversi tutti ricadenti tra quelli interessati dagli eventi calamitosi e beneficiari degli indennizzi. Circa un ettaro (dei dodici utilizzati per le attività produttive aziendali) ricade nel territorio del Comune di Ragusa. La Direttiva in esame attribuisce il diritto agli indennizzi con attenzione prevalente alle attività produttive e non già alla proprietà dei terreni e degli immobili aziendali, comprendendo al punto 4.1 i titolari di diritti personali di godimento come gli affittuari o i comodatari. L’Azienda Agricola di Barone Giuseppe ha sede legale e operativa in C. da Bussello – Rampolo – Crucià n. 43, nel territorio comunale di Modica. Tale circostanza, confermata dai registri catastali e dal fascicolo aziendale depositato presso l’Anagrafe delle aziende agricole, individua Modica come luogo in cui l’impresa esercita l’attività in via prevalente. Solo una porzione marginale dei terreni ricade nel Comune di Ragusa. Alla luce di ciò, da un punto di vista sostanziale, l’azienda Barone ha diritto agli indennizzi poiché le strutture aziendali condotte in affitto ricadono nei territori interessati e perché la sua sede legale, anch’essa, vi rientra. In merito alla titolarità del potere di concessione dei finanziamenti non v’è dubbio che essa spetti alla Protezione Civile Regionale che ha il potere di ammetterli o denegarli senza alcun ruolo dei Comuni all’interno del procedimento decisionale. I comuni, infatti, hanno solo il compito di raccogliere la documentazione necessaria, preistruire la pratica e trasmetterla alla Protezione Civile Provinciale che procede alla vera e propria istruttoria e trasmette gli atti all’Organo detentore del potere di decisione finale e cioè la Protezione Civile Regionale. Nella fattispecie in esame, dunque, la competenza preistruttoria (e non quella decisoria, come si è detto) appartiene al Comune di Modica ove l’azienda ha la sua sede legale ed operativa. Fermo restando che, a prescindere da tale competenza di raccolta documentale, vige il diritto all’indennizzo poiché tutti i Comuni del territorio provinciale sono individuati come beneficiari. Ai sensi dell’art. 8 della Direttiva, i Comuni svolgono esclusivamente una funzione pre istruttoria, trasmettendo le istanze idonee alla Protezione Civile, che gestisce i fondi e provvede all’assegnazione dei contributi. Non vi è alcuna discrezionalità comunale nel valutare l’ammissibilità o la misura del ristoro. Come non vi è alcuna competenza per la eventuale revoca del contributo che rimane di competenza esclusiva del Dipartimento di Protezione civile regionale. Le osservazioni formulate dai denuncianti rischiano di apparire poco documentate e dettate da motivazioni esulanti dai compiti esclusivamente tecnici e professionali dello scrivente il quale, tuttavia, non può esimersi dal manifestare lo sconcerto dell’azienda per la strumentalizzazione politica e giornalistica di una vicenda estremamente chiara e definita nei suoi contorni procedurali.A prescindere dalle polemiche non vi è dubbio che l’azienda che io assisto ha subito gravissimi danni dagli eventi calamitosi del Novembre 2021 e che ha diritto agli indennizzi erogati dalla Regione Sicilia per aiutare economicamente il tessuto produttivo dei territori coinvolti messo a dura prova dagli accadimenti intervenuti. Gli aspetti di carattere procedimentale sollevati da esponenti politici e organi di stampa, in tale contesto, appaiono pretestuosi oltre che erronei nei presupposti e nelle conclusioni dette e non dette. L’Azienda Agricola di Barone Giuseppe, per il mio tramite, si riserva dunque di agire nelle sedi competenti a tutela della propria onorabilità, e per il ristoro in sede civile dei danni all’immagine qualora simili insinuazioni dovessero essere ulteriormente ribadite o diffuse. Si chiede di dare diffusione al presente comunicato ai sensi della legge sulla stampa (art. 8 Legge 8 febbraio 1948, n. 47). Avv. Giuseppe Rizza

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