Tre mesi di sciopero e molte mensilità arretrate. Alla fine, sette dipendenti della Confcommercio di Ragusa si sono dimessi. I lavoratori hanno effettuato uno sciopero molto prolungato ma alla fine hanno deciso di rassegnare le dimissioni e il presidente, Gianluca Manenti, ha deciso di accoglierle.
A questo proposito, Manenti ha spiegato: “Nei prossimi giorni ho intenzione di indire una conferenza stampa per spiegare tutta la vicenda. Inoltre, posso già anticipare che nascerà una nuova Confcommercio perchè il nostro scopo è quello di ripartire dal territorio, ascoltare i problemi dei nostri associati. Non possiamo lasciare più tutto in mano ai burocrati, è arrivato il momento di scendere in campo”.
E a proposito dello sciopero e delle dimissioni di 7 dei 10 dipendenti, spiega: “Sono circa 10 anni che l’associazione presenta problemi economici e di bilancio. Io sono arrivato nel 2017 e quando sono subentrato i dipendenti avevano 9 mensilità arretrate. Sono riuscito a far avere loro alcune mensilità. Ognuno è libero di fare le proprie scelte, ma non riesco a capire perchè abbiano deciso di dimettersi quando il gap era stato diminuito. Le nostre entrate arrivano dal tesseramento e dai servizi alle imprese per questo la nuova Confcommercio che presto vedrà la luce creerà qualità vera in provincia di Ragusa. Perchè è la qualità che crea benessere”.
Non la pensano in questo modo i 7 dipendenti che hanno deciso di abbandonare Confcommercio dimettendosi: “Al momento delle dimissioni avevamo ancora 5 mensilità arretrate e noi eravamo stanchi di andare a lavorare gratis. La situazione economica in Confcommercio è gravissima, l’azienda è disastrosa dal punto di vista finanziario. Una situazione che purtroppo si trascina da una decina d’anni. Noi abbiamo dato tutto in mano agli avvocati, per cercare di recuperare quanto ci spetta ma sappiamo di non essere gli unici creditori”.
Durante i tre mesi di sciopero, ci spiegano, quasi nessuno si è fatto sentire: “Solo dopo i primi due mesi di sciopero ci hanno chiesto un incontro. Poi, ci è stata fatta un’offerta ridicola: ci hanno offerto di licenziarci chiedendoci di non adire a vie legali. A quel punto, ce ne siamo andati noi. Pensiamo che sia frustrante e degradante andare a lavorare al mattino sapendo che nessuno ti pagherà”.