DUE DONNE CROATE RIMPATRIATE SU ORDINE DEL QUESTORE

I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Ragusa, impegnati in un servizio di controllo del territorio per la prevenzione e la repressione dei crimini, hanno fermato due donne d’etnia rom mentre si trovavano ingiustificatamente all’interno di un condominio senza fornire valide motivazioni.

I militari con tutta probabilità hanno impedito un furto in abitazione poiché le due donne, di cui una in avanzato stato di gravidanza, avevano affermato di essere alla ricerca di uno studio medico di ginecologo, ma in quel palazzo non c’era proprio alcun medico specialista, salvo un odontoiatra…

Una passante, mentre camminava lungo via Archimede, ha visto le due donne intrufolarsi con fare circospetto all’interno di un palazzo. Insospettita, ha chiamato il numero unico europeo di pronto intervento 112 segnalando la stranezza del fatto. Subito un’autopattuglia dell’aliquota radiomobile ha raggiunto l’immobile e salendo le scale i militari hanno trovato le due zingare, già giunte al quarto piano.

Sfoderata la scusa del ginecologo ma considerato che lo stesso non c’era e che le due erano indecise se essere residenti a Palermo o a Catania e comunque non sono residenti a Ragusa, sono state condotte in caserma e identificate con i riscontri delle impronte digitali.

Ne è emerso un quadro preoccupante. La maggiorenne, C.M., 24enne nata a Padova  ma di nazionalità croata, ha fornito negli anni 17 nomi diversi ai controlli delle forze dell’ordine, gravata da denunce per furto e furto aggravato, ricettazione, false attestazioni sulla propria identità e uso di documenti falsi, possesso di arnesi da scasso, guida senza patente, ha già avuto condanne per furto, false attestazioni e porto di arnesi da scasso.

Analoga carriera criminale per la giovine amica, la 17enne nata a Frascati di nazionalità croata, 6 alias, già riporta decine di denunce per furto aggravato, ricettazione e porto d’arnesi da scasso.

Le due donne, al termine dell’identificazione sono state segnalate al Questore di Ragusa per l’applicazione del rimpatrio con foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel comune di Ragusa, non avendo dato valida giustificazione della loro presenza in loco né avendo qui dimora ed essendo considerate pericolose per i numerosi reati anche molto recenti perpetrati in tutta Italia.