DUE PESI E DUE MISURE DELLA REGIONE A RAGUSA E A CATANIA

“Quante volte abbiamo sentito, in questi ultimi mesi, e a ragione, che l’area iblea era la più commissariata d’Italia? Commissariamenti che venivano visti come figli di un disegno strategico della Regione teso a penalizzare il nostro territorio, dall’Asp all’Asi passando per la Provincia regionale, ormai Libero consorzio comunale. Solo per il commissariamento legato alla Camera di commercio, che dura dal dicembre del 2012, nulla potevamo dire visto che lo stesso, invece, era stato il frutto indigesto di una serie di beghe interne tra associazioni datoriali. Almeno questo credevamo fino a qualche giorno fa. Ora, invece, ci siamo dovuti ricredere e dovremo fare rientrare anche questo commissariamento nel campo della stessa strategia che arriva da Palermo e che punta a penalizzare l’area iblea”. E’ quanto denuncia il commissario cittadino de “La Destra” Ragusa, Giuseppe Dipasquale, dopo avere appreso quanto accaduto a Catania nei giorni scorsi, vicenda che ha una stretta analogia con ciò che si è verificato all’ente camerale di piazza Libertà dove, però, l’utilizzo delle procedure, da parte della Regione, è stato completamente difforme. “Alla Camera di commercio di Catania, proprio di recente – spiega Dipasquale – si è dimesso oltre un terzo dei componenti del Consiglio camerale, così come era accaduto a Ragusa. Ma mentre in quest’ultimo caso, l’assessorato regionale alle Attività produttive aveva disposto l’attivazione delle procedure di commissariamento, a Catania, lo stesso assessorato regionale ha pensato bene di muoversi in un altro modo, invitando le associazioni datoriali a nominare nuovi componenti in sostituzione dei dimissionari, così da fare andare avanti l’attività del Consiglio camerale, senza, dunque, avviare il commissariamento. Quindi, a fronte della stessa situazione, l’assessorato palermitano ha utilizzato due sistemi diversi. Quale quello sbagliato? Quello di allora oppure quello di adesso? Dobbiamo pensare che, a distanza di anni, l’assessorato abbia maturato un minimo di esperienza sulla questione. Per cui, forse, si potrebbe dire che fu sbagliata l’attivazione, allora, delle procedure di commissariamento. Procedure che proseguono come se nulla fosse. Lasciando la Camera di commercio di Ragusa in una situazione di assoluta incertezza. Ci sono tutti gli indizi, insomma, per potere ritenere che anche allora la scelta del commissariamento fu il frutto di un disegno strategico palermitano teso a penalizzare la nostra area”. Dipasquale, poi, si rivolge ai deputati regionali del territorio, soprattutto a quelli che appoggiano la maggioranza di Governo. “Ma che cosa fanno? – si chiede il commissario de “La Destra” – si sono accorti di questo vulnus? Oppure, come accade in quasi tutte le occasioni, fanno finta di nulla, utilizzando il classico atteggiamento del pesce in barile, tanto a loro va tutto bene? E’ il territorio che si attende delle risposte. E’ l’intera popolazione iblea che vuole comprendere perché, ancora una volta, veniamo presi a pesci in faccia. Qualcuno ce lo dica. I deputati dell’area iblea intervengano. Per ottenere i dovuti chiarimenti”.