È IN TEMPO DI CRISI CHE CI SI RICORDA DEL TERMOMETRO ETICO

Di etica economica si è discusso ieri alla Camera di Commercio di Ragusa. La conferenza, che ha visto come relatori Leone Barbieri (la Sapienza di Roma) e Pier Luigi Celli (La Luiss di Roma), si è posta come obiettivo quello di valorizzare la questione etica nell’operato economico. In altre parole si è discusso di quanto sia meglio, e per tutti, negli affari d’ogni genere, agire in maniera buona e giusta.

Una scelta di principio e una buona norma pratica che produce risultati positi sia in termini economici che in termini sociali; e persino personali. È indubbio preferire la strada che porta al massimo profitto con il minimo sforzo, come da norma in economia, ma è altrettanto importante mantenere un tenore del fare che segua il rispetto per i diversi pubblici interni edesterni e le naturali inclinazioni dell’azienda, come di ogni singolo comparto della stessa, come di ogni collaboratore a tutti e i livelli. La parola chiave è libertà. Libertà non intesa semplicemente con l’accezione socio-politica di liberismo; libera intrapresa privata.

Anche. Ma prima, libertà intesa in senso puramente morale e filosofico. Nello specifico è opportuno individuare tre diversi tipi di libertà, in successione, che si completano e definiscono vicendevolmente. Libertà di spontaneità che obbliga moralmente ogni singolo individuo ad agire secondo la sua naturale declinazione personale e professionale, quindi essere profondamente se stesso.

Libertà di alterazione poiché è cosa buona e giusta il confronto e lo scambio delle idee e delle risorse, materiali ed immateriali, tra le persone e, solo alla fine, la libertà di profitto. Quest’ultima, la libertàche fa propria la ricerca pura del profitto, specialmente in campo economico, non ha di certo bisogno di delucidazioni fuorché una che spiega come la libertà di profitto nulla compirebbe se non sorretta dalle due libertà prima citate. Non è un caso dunque che l’etica sia parte importante dell’economia e che si basi principalmente sul concetto di libertà.

Da ciò, sopratutto oggi avendo imparato dalle miopie del passato, risulta naturale credere che persino il liberismo da manuale nasce, comincia, si infiamma da una visione di libertà più ampia e democratica che appartiene principalmente al singolo. Ad ogni singolo. Certamente sia che si parli di etica sia che si parli di economia si parla di risorsa scarsa. E questa volta “scarsa” nel senso più economico del termine. 

Ad ogni modo questi appunti, fondamentali, non devono scoraggiare chiunque abbia intenzione di affrontare una qualsiasi azione, produzione economica. Devono anzi servire da monito, da buona norma affinché si arrivi al profitto economico positivo, legittimo e importante per un sistema, e ad un profitto socio-economico positivo che automaticamente pone le basi per mantenere la ricchezza già prodotta e sviluppare nuova ricchezza e nuove risorse future.

Quanto scritto dovrebbe esser chiaro. Una banale ripetizione. Soprattutto oggi che, a causa di improvvisati cabarettisti nel mondo degli affari come in quello della politica e a causa di condizioni socio-economiche più che avverse, i castelli costruiti e sorretti dal fango durano veramente poco. 

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