E’ morto ieri sera, all’età di 79 anni, Giorgio Pace, poeta dialettale ragusano molto apprezzato per il suo profondo e appassionato legame con la terra natale, che lo ha spinto a dedicare parte della sua vita a ricercare parole ed espressioni tipiche del dialetto tradizionale ragusano, ormai in estinzione. Ecco a seguire i ricordo della giornalista Faustina Morgante: “Un uomo gentile, discreto, di rara sensibilità, che sapeva sempre regalare un sorriso dolce e accogliente. Il suo è stato un lavoro prezioso di ricerca dedicato alla comunità ragusana, quasi una missione finalizzata a preservare la memoria delle radici linguistiche dialettali. Ha nel tempo incontrato molti concittadini ultraottantenni cercando di raccogliere e recuperare le parole più antiche dialettali, studiandone le cadenze fonetiche e trascrivendone fedelmente la pronunzia, creando così un vero e proprio vocabolario del dialetto ragusano. Frutto di questo lungo e minuzioso lavoro è la pubblicazione del libro “Rrausa Picchì” – Poesie, Adagi, Storie,Varietà Vocabolario in dialetto ragusano” nel dicembre del 1991, con la prefazione di Emanuele Schembari.
Giorgio Pace ha partecipato a concorsi di poesia sia in lingua italiana che dialettale, specie a diverse edizioni dell’Angolo del Poeta nell’ambito della Fiera Emaia di Vittoria, classificandosi al primo posto nel 1998 e 1999.
Nel 1995 ottiene il Diploma D’Onore nel Premio Letterario Internazionale “Omaggio a Pirandello” con la poesia “Ore Felici”. Molte sue poesie vengono pubblicate e presentate in riviste locali e sull’emittente ragusana Tele Nova, che a Giorgio Pace ed alla sua opera ha dedicato diverse puntate delle storiche trasmissioni “Rotonova” e “Notte di Note”.
Giorgio Pace lascia la moglie Rosetta, i figli Mirella, Claudio e Marcella”.
I funerali si svolgeranno domani, 10 aprile, alle ore 16, presso la chiesa San Paolo Apostolo.