Salvatore Artini, coordinatore cittadino di Forza del Sud, interviene sull’analisi post voto dopo il commento del consigliere del Pdl, Giovanni Moscato. “A dover fare autocritica per la sconfitta elettorale all’interno del centrodestra è proprio il Popolo delle Libertà – ha detto – perché Forza del Sud è stato fondato appena sei mesi fa ed è riuscito ad ottenere insieme alle altre liste collegate circa il 17% delle preferenze mentre il Pdl appena l’8,16%. Per una forza politica che può essere considerata una matricola nelle amministrative il risultato è più che lusinghiero. Spieghi semmai il risultato così basso ottenuto dal partito di maggioranza relativa all’interno del centrodestra”.
“Forza del Sud ha schierato ben tre liste oltre a quella riportante il simbolo del partito mentre il Pdl non ha creato nessun’altra lista di appoggio. E per un partito che ha al suo interno ex FI e parte dell’ex AN certamente non è un risultato meritorio”, ha precisato.
Per Artini “inaccettabile è stato il comportamento di alcuni esponenti del Pdl. Lo comprova il fatto che, alcuni di loro, hanno firmato le liste per la candidatura a sindaco di altri esponenti. Lo comprova l’assenza di alcuni esponenti in diversi momenti della campagna elettorale. Lo comprova il fatto che proprio Moscato per potersi fare indicare assessore, lui che parla di cambi di casacca, ha cambiato corrente. E’ bene, una volta per tutte, che il Pdl faccia pulizia al proprio interno allo scopo di costruire una classe dirigente nuova, non compromessa, che soprattutto possa essere credibile e non legata ai diktat esterni alla Città”.
Secondo l’esponente di Forza del Sud, appare fuorviante il paragone che lo stesso Moscato fa tra i risultati elettorali della candidatura di Palumbo nelle amministrative del 1995 con quella di Incardona, oggi. “Evidentemente ha memoria corta – ha evidenziato – perché all’epoca Palumbo prese appena il 20,6% cioè meno dei due partiti di riferimento del centrodestra, Alleanza Nazionale e Forza Italia che totalizzavano all’epoca molto di più. In secondo luogo, se il dato nazionale ha penalizzato il centrodestra, la candidatura Incardona ha fatto meglio di quanto percentualmente ha fatto il sindaco uscente di Milano, Letizia Moratti (44,9%) e il candidato sindaco Gianni Lettieri a Napoli (34,6%)”.
“Sarebbe stata una Caporetto senza il sostegno di Vittoria che Cambia e delle altre liste collegate a Forza del Sud perché l’apporto del Pdl è stato appena dell’8%, una percentuale molto più bassa di quella già riportata in passato da Forza Italia, (e ciò nonostante il PDL di Vittoria comprende anche una componente dell’ex Alleanza Nazionale)”, ha precisato Artini.
Quanto alla scelta dell’apparentamento tecnico con la lista di Aiello sindaco, Artini ha aggiunto:“Noi non abbiamo rinunciato alla nostra identità di uomini del centrodestra, ma abbiamo fatto una scelta che è quella di tutelare gli interessi del territorio. E questo è stato compreso e accettato dagli elettori”. Poi il coordinatore di Fds ha puntualizzato:“Il vero dato che viene fuori è che ormai lo scenario politico vede un mutamento epocale. Vi è in Italia un proliferare di movimenti che fondano la loro presenza politica sul territorio e in questo senso abbiamo creato l’alleanza con la lista Aiello. Un alleanza fondata sulla prospettiva della difesa degli interessi e della democrazia della Città atteso che la classe dirigente che è stata confermata alla guida della città non rappresenta ideologicamente ne la sinistra, ne un centrosinistra illuminato, ma semplicemente un coacervo di interessi che tiene assieme diversi pezzi. E’ un assemblaggio che di ideologico e politico non ha assolutamente nulla. Contro questo schieramento va fatta una battaglia assieme a tutte quelle forze che non vogliono vedere Vittoria precipitare nel baratro”.