“Come Associazione abbiamo il dovere di informare il consumatore che in caso di dimenticanza o ritardato pagamento anche di una rata di pochi Euro per un qualunque tipo di finanziamento per l’acquisto anche di un semplice elettrodomestico, si rischia di essere inserito nella black list” dice il presidente Gianni Cerruto.
Registriamo un continuo aumento della presenza di consumatori presso i nostri sportelli che ci chiedono le modalità per ottenere la cancellazione dalle liste dove finiscono i debitori insolventi, ossia il CRIF; infatti basta una sola rata pagata in ritardo per finire nella “lista nera” per un anno, mentre con tre rate non se ne esce che dopo due anni, tanto è il tempo che dovrà decorrere dall’avvenuto saldo del debito fino alla cancellazione; a nulla valgono, nell’immediato, eventuali motivazioni che possono essere una mera dimenticanza o un disguido postale oltre, ovviamente alla temporanea impossibilità economica.
La posizione di insolvenza può essere cancellata, in definitiva, in un periodo che va da 12 a 36 mesi e la cancellazione avviene in automatico; solamente se il mancato pagamento avviene per cause non addebitabili all’intestatario del finanziamento e vengono fornite le opportune prove si ha una buona probabilità che vengono riconosciute e quindi si avrà la cancellazione dalla “black list”.
La crisi economica, l’aumento del costo della vita e, di conseguenza, l’aumento dei prezzi al consumo sono problemi con i quali le famiglie si confronto quotidianamente e lottano per prevenire il sovraindebitamento.
Come Associazione abbiamo affrontato già da qualche anno il problema parlando con le famiglie, fornendo consulenze individuali, organizzando convegni e quant’altro può raggiungere la famiglia allo scopo di fornire degli strumenti circa una attenta gestione dell’economia domestica al fine di prevenire ed evitare il sovraindebitamento.
Un ultimo dato preoccupante nella nostra comunità, ma che riflette un dato nazionale, è il numero elevato di società finanziarie private che “spuntano come funghi” segno, purtroppo, non di benessere, ma di un malessere economico che può trasformarsi in vere e proprie tragedie familiari, ecco perché la nostra Associazione è sempre in prima linea per promuovere un uso responsabile del denaro. (r.r.)