ECOCOMPATTATORI “LA VISIONE DISTORTA DELL’ASSESSORE ZANOTTO”

In una sola cosa ci troviamo d’accordo con l’assessore Zanotto : in materia ambientale (ma aggiungeremmo in ogni campo) non possono essere veicolati messaggi non corretti.

L’amministrazione Piccitto  afferma sostanzialmente che l’iniziativa della società Ecoline srl , di installare due Ecopoint , ancorché legittima, sia in contrasto con l’interesse pubblico.

Proprio perché siamo  due consiglieri che hanno fatto dello studio di norme e regolamenti il prius di qualsiasi azione politica ed amministrava, siamo convinti che i moltissimi  Comuni italiani che grazie ad apposite convenzioni siglate con ditte private sono riusciti a migliorare i propri obiettivi in materia di riciclata (unico dato che dovrebbe interessare al Comune)hanno interpretato correttamente le norme e l’interesse generale delle comunità amministrate. Qualora esistesse un regime di privativa esclusiva e totale, così come ribadito dall’Assessore Zanotto, vorrebbe significare che le convenzioni e concessioni in essere nei vari Comuni italiani , sarebbero gravate da pesantissime illegittimità. Delle due l’una: o tutto il resto dell’Italia sbaglia, o a Ragusa vige una sorta di rito Zanottianum.

 Siamo convinti piuttosto che la posizione assunta dall’assessore sia in aperto contrasto  anche con l’art. 41 della Costituzione, poiché in assenza di ragioni di utilità sociale ovvero senza che ciò valga a prevenire danni alla sicurezza e salute pubblica, ne sta derivando, a carico della Ecoline un gravissimo danno alla propria libera facoltà di svolgere un’iniziativa economica.

L’assessore Zanotto paventa che  anche nel caso in cui i proventi fossero incassati dal Comune, si produrrebbe un mancato introito del Comune con possibile danno all’erario”. Invero, il servizio integrativo offerto dalla Ecoline avverrebbe senza oneri per il Comune il quale invece riceverà una percentuale sui proventi ottenuti dalla vendita della plastica. E’ la a Direttiva 2008/98 CE del Parlamento e del Consiglio europeo che sottolinea che la politica in materia di rifiuti dovrebbe mirare esclusivamente a implementare la raccolta differenziata e ridurre l’uso di risorse e, ricordando che la prevenzione dei rifiuti dovrebbe essere una priorità, senza anteporre questioni di parte al ben più importante obiettivo di differenziare quanto più possibile anche attraverso meccanismi integrativi e premiali per i consumatori.

Ma dobbiamo ricordare all’assessore Zanotto che la raccolta differenziata avviene in una parte minima del territorio ragusano,; se nella totalità del territorio si accedesse alla differenziazione della plastica, non solo si raggiungerebbero tutti gli obiettivi della diversificazione in quanto la raccolta e il successivo trasferimento presso gli impianti di recupero verrebbe effettuata secondo la normativa vigente mediante appositi formulari che ne garantirebbero una perfetta tracciabilità dei flussi senza distorsioni alcune delle statistiche comunali,  ma si otterrebbero proventi rilevantissimi per il comune. Altro che danno erariale.

Vorremmo poi aiutare l’assessore a superare il concetto di proprietà del rifiuto e pensare nell’ottica di gestione dei rifiuti.  Le modifiche recate dal c.d. “Ronchi Ter” ( l. 31 luglio 2002, n. 179) hanno radicalmente mutato i confini del servizio pubblico e basta leggere diverse sentenze di TAR, una per tutte la sentenza n.1210/2005 del Tar Marche per avere elementare contezza di ciò che sosteniamo.

Nei comportamenti dell’Amministrazione Piccitto la mortificazione dell’interesse pubblico e dei legittimi interessi privati appare eclatante ed ingiustificata.  Una simile iniziativa avrebbe dovuto essere accolta con entusiasmo dall’amministrazione comunale per gli evidenti vantaggi raggiungibili in tema di differenziata.  

Tale chiusura da parte dell’assessore appare smodata ed illogica. Giustamente la ditta Ecoline ha  auspicato e chiesto  un incontro che, di concerto tra tutte le parti coinvolte, avesse potuto ricercare una soluzione che tenesse conto di tutte le istanze.

Ci risulta che la ditta abbia chiesto questo incontro , ma che esponenti , che a vario titolo fanno parte della compagine amministrativa e consiliare , hanno rifiutato tale incontro, non perché non ci fossero elementi per rivalutare la questione, ma perché la Ecoline aveva utilizzato i sottoscritti consiglieri come portavoce delle istanze della società . Verificheremo quest’ultimo fatto e agiremo di conseguenza in tutte le sedi opportune.