ECONOMIA PIÙ DEBOLE, IN CALO EXPORT E OCCUPAZIONE

In Sicilia la congiuntura economica regionale ha fatto registrare un ulteriore indebolimento nei primi mesi del 2019. È quanto emerge dall’aggiornamento congiunturale “L’Economia della Sicilia” della Banca d’Italia, presentato presso la sede di Palermo e relativo al primo semestre del 2019.

“L’indebolimento è prevalentemente ascrivibile al settore dei servizi – ha spiegato il direttore della Banca d’Italia di Palermo, Pietro Raffa -. Tale comparto sta risentendo della diminuita presenza turistica e del rafforzarsi della situazione di debolezza del settore edile”. Stabili, invece, le vendite del settore manifatturiero. Mentre sono in diminuzione anche gli investimenti industriali, che nell’ultimo biennio avevano fatto registrare un trend positivo.

Per quanto riguarda le esportazioni è stato registrato un calo del 17%. Ad incidere in maniera particolare, secondo il report, è stata la riduzione delle vendite dei prodotti petrolchimici, che rappresentano il 60% dell’export regionale. In lieve aumento, invece, le esportazioni agricole e alimentari. In trend positivo anche le esportazioni relative all’elettronica: “Numeri che sono da ricollegare all’indebolimento del commercio mondiale – ha sottolineato Raffa -, con questa debolezza che si ripercuote anche sull’occupazione”.

In Sicilia i dati relativi all’occupazione evidenziano una diminuzione dell’1,1%, con una riduzione di circa 15.600 unità. Il dato è tra i peggiori in Italia: nel mezzogiorno si registra una media del -0,4%, mentre a livello nazionale si ha un dato positivo dello 0,5%.

Dal rapporto di Bankitalia ermerge anche una riduzione nel numero di lavoratori autonomi, mentre è leggermente in aumento il numero dei dipendenti, con quest’ultimo in aumento nel numero delle posizioni a tempo indeterminato. Il tasso di occupazione è diminuito, pur restando ugualmente il doppio rispetto a quello medio nazionale.

“La raccolta creditizia continua a crescere – ha sottolineato Giuseppe Ciaccio, che si occupa di Analisi e Ricerca Economica Territoriale per Bankitalia -. Questo è un segnale che ci fa capire che le famiglie sono tornate leggermente a risparmiare e le imprese hanno anche meno interesse ad investire, non sapendo in questo momento di incertezza che tipo di crescita ci potrà essere”.

L’erogazione dei mutui alle famiglie è diminuita del 4,7% rispetto all’anno precedente: “Il numero di compravendite di edilizia residenziale è in aumento. La crescita sta proseguendo, ma i numeri sono leggermente inferiori rispetto a quelli dello scorso anno – ha specificato Ciaccio -. Lo stock di mutui sta continuando a crescere ma le nuove erogazioni hanno registrato un calo”.

(ITALPRESS).

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