Emergenza idrica, pronto il secondo piano con oltre 130 interventi. Polemiche tra ministro Musumeci e Regione Siciliana

“Il 30 settembre si sono svolte due riunioni al Dipartimento nazionale della Protezione civile, nel corso delle quali è stata esaminata per la Sicilia la bozza di un piano contenente ulteriori misure” contro la siccità “per cui la Regione siciliana intende chiedere un ulteriore finanziamento a carico di risorse economiche di provenienza statale”. “A margine dell’ultima riunione si è provveduto a inviare per le vie brevi il piano da acquisire per l’espletamento in tempi brevi della relativa istruttoria” ma al “momento il piano non risulta restituito formalmente da parte del commissario delegato”. E’ quanto fa sapere il ministro della Protezione civile Nello Musumeci rispondendo al question time a una interrogazione di Italia viva sul piano da attuare contro la siccità in Sicilia. “Il 9 ottobre è pervenuta al dipartimento, da parte del dirigente regionale della protezione civile un riepilogo delle diverse azioni intraprese per affrontare l’emergenza”, dice ancora Musumeci.
In riferimento alle dichiarazioni del ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, durante il question time di oggi alla Camera dei deputati, Palazzo d’Orleans precisa che la Regione, tramite l’ufficio del Commissario delegato all’emergenza, ha già avviato da tempo la seconda fase del processo per affrontare la crisi idrica in Sicilia. È stata, infatti, già trasmessa al dipartimento nazionale della Protezione civile una proposta del secondo piano di interventi che include oltre 130 progetti, elaborati in risposta alle richieste pervenute da ATI, gestori idrici e da Comuni. Oltre a 200 interventi di riparazione e acquisto di autobotti per i Comuni per oltre 8 milioni di euro.
Questo piano è attualmente oggetto di una stretta interlocuzione con gli uffici competenti della Protezione civile di Roma e si sta tenendo conto delle osservazioni delle autorità nazionali e anche di quelle ricevute, fino a poche ore fa, dai Comuni e dai gestori. Il processo di aggiornamento per garantire che gli interventi siano tempestivi ed efficaci nel rispondere alla grave siccità che affligge la regione, dopo le numerose riunioni con le ATI, l’ultima delle quali si è tenuta ieri, è stato ultimato ed è pronto per essere inviato definitivamente a Roma.
La crisi idrica in Sicilia è il risultato, oltre che della grave siccità, di decenni di ritardi nella manutenzione delle infrastrutture e nella pianificazione strategica. Nonostante ciò, l’attuale governo regionale ha intrapreso azioni concrete, anche grazie allo stanziamento di 20 milioni di euro approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso maggio per fronteggiare l’emergenza, ai quali si sono aggiunti già 39 milioni del bilancio regionale e altri 40 sono previsti nel ddl delle variazioni di bilancio già approvato dalla giunta regionale e trasmesso all’Ars per il completamento dell’iter legislativo. Si continua a lavorare per ottenere ulteriori risorse necessarie al completamento degli interventi, in linea con le priorità segnalate dalla cabina di regia e dal commissario delegato, il presidente della Regione Renato Schifani. foto pixabay daeron <pixabay.com/users/daeron-634912/>
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