Emigrato da Comiso a Baranzate, arruolato negli alpini e morto nella campagna di Russia. La storia di Giuseppe D’Iapico

Da Comiso a Baranzate e poi in Russia dove trovò la morte. Dopo ottant’anni torna alla memoria la storia di Giuseppe D’Iapico, un alpino originario di Comiso, morto nella campagna di Russia. Giuseppe D’Iapico è stato commemorato il 2 novembre durante una cerimonia pubblica a Baranzate, comune della città metropolitana di Milano, dove il giovane Giuseppe era emigrato da dove partì, arruolato come alpino nella seconda guerra mondiale.

Il ritrovamento della sua piastrina da parte dei coniugi Antonio e Anna Respighi, durante un viaggio in Russia, ha permesso di ritrovare tracce del giovane, come tanti, disperso in Russia.

Giuseppe D’Iapico era nato a Comiso nel 1915 e partì per Baranzate nel 1938. Nel 1942 partecipò alla campagna di Russia e non fece più ritorno. Morì, probabilmente, all’età di 27 anni.

L’opera di Anna e Antonio Respighi: hanno ritrovato 350 piastrine di soldati italiani in Russia

I coniugi Respighi ricercano da tempo tracce degli alpini che non ci sono più. In Russia, in un mercatino delle pulci, trovarono alcune piastrine. Al momento dell’acquisto, il rigattiere, appresa la motivazione della ricerca, ne donò 350, tutte quelle che possedeva. Da quel momento i coniugi Respighi hanno iniziato una ricerca per identificare i morti e rintracciare gli eventuali parenti. A Baranzate, nella biblioteca comunale si è svolta ieri una cerimonia per la consegna della piastrina a due pronipoti, che vivono nel milanese. Vi ha partecipato, in rappresentanza del comune di Comiso, l’assessore Dante Di Trapani, accolto dal sindaco Luca Elia, dal presidente del consiglio comunale, Renato Durini e dal suo vice, Giannicola Angelini. 

Da Baranzate a Comiso. Una cerimonia per ricordarlo anche nella sua città natale

Una cerimonia per ricordare Giuseppe D’Iapico si svolgerà anche a Comiso, nelle prossime settimane. “A Comiso – spiega l’assessore Di Trapani – vivono alcuni parenti di Giuseppe D’Iapico, che abbiamo rintracciato. Pensiamo di organizzare una cerimonia commemorativa anche nella nostra città”.

La sua piastrina resterà nel milanese, ma anche Comiso renderà onore, dopo 80 anni, a un giovane alpino morto in Russia.

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