Attualità

“Eni deve tornare a investire a Ragusa”

La vertenza sul futuro del sito Versalis di Ragusa, gestito da Eni, continua ad essere al centro dell’attenzione grazie all’azione congiunta di lavoratori, sindacati e istituzioni. Le segreterie di Filctem Cgil e Uiltec Uil di Ragusa chiedono investimenti significativi e concreti per garantire la continuità produttiva e occupazionale del sito, fondamentale per l’economia locale e regionale.

Richieste e rivendicazioni

Non bastano annunci. Eni deve presentare un piano industriale che preveda investimenti reali e prospettive a lungo termine per mantenere e sviluppare gli attuali livelli occupazionali, sia diretti che nell’indotto, chiedono i sindacati. Inoltre, i sindacati sottolineano la necessità che il governo intervenga come garante per assicurare che Eni rispetti gli impegni presi e che i progetti siano effettivamente realizzati. La riconversione del sito deve essere improntata su una chimica di base evoluta, capace di sostenere il territorio senza sacrificare posti di lavoro o il futuro economico di Ragusa.

    Contesto economico

    Nel corso dell’incontro è stato sottolineato che Eni, con la trasformazione della chimica di base, prevede di risparmiare 5 miliardi di euro. Un dato, non una stima, che mette in evidenza la dimensione economica dell’operazione. “Eni ha già incassato importanti somme da attività che riguardano il nostro territorio: 128 miliardi di lire dalla vendita dei cementifici INSICEM a Colacem nel 1999, 65 milioni di euro mai spesi per la collettività, e ben 8 miliardi di euro derivanti dai proventi del petrolio ragusano negli ultimi 20 anni, di cui 3 miliardi solo negli ultimi dieci”, aggiungono le sigle sindacali.

    Questi dati sottolineano la portata economica delle operazioni di Eni e giustificano le richieste di un ritorno significativo in termini di investimenti per la comunità locale.

    Mobilitazione e assemblea pubblica

    Al Centro Studi Feliciano Rossitto si è svolta un’assemblea partecipata, dove rappresentanti sindacali, lavoratori e forze politiche hanno ribadito la necessità di mantenere alta la pressione su Eni. L’incontro ha segnato un ulteriore passo nella mobilitazione, che continuerà finché non saranno ottenuti impegni certi.

    La posta in gioco è alta: la salvaguardia del tessuto industriale e occupazionale di Ragusa e il futuro del territorio. I lavoratori, insieme ai sindacati e al supporto delle istituzioni locali, continueranno a lottare per un impegno solido e duraturo da parte di Eni.