Tra la notte di sabato e domenica, i Carabinieri della Stazione di Comiso hanno tratto in arresto:
– KHANNOUSI OMAR, tunisino cl. 81, residente in Vittoria, pregiudicato per reati specifici, munito di regolare permesso di soggiorno
In ottemperanza all’”Ordinanza di custodia cautelare in carcere“ emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale di Ragusa su richiesta della locale Procura della Repubblica. Nello specifico, lo scorso 18 gennaio i militari della Stazione di Comiso, nel corso di una perquisizione domiciliare presso un’abitazione rurale sita in questo Viale Europa, avevano rinvenuto 24 involucri di sostanza stupefacente del tipo “eroina” per un peso complessivo di 11 grammi circa. Le analisi di laboratorio avevano evidenziato che la droga sequestrata conteneva 2.392 mg di diacetilmorfina, corrispondente a nr. 96 dosi medie singole. A seguito delle indagini, i militari accertavano che la droga apparteneva al suddetto cittadino tunisino che la deteneva ai fini dello spaccio, verificando altresì che la stessa era stata posta in vendita, tra il mese di dicembre 2012 e gennaio 2013, a tre tossicodipendenti della zona.
Dopo una serie di servizi di avvistamento tesi ad individuare la dimora del tunisino, attività resasi necessaria in quanto lo stesso non risiede nell’indirizzo dichiarato all’atto di conseguimento del permesso di soggiorno, alle ore 04.00 della domenica mattina è scattato il blitz da parte dei militari di Comiso. Il KHANNOUSI, localizzato presso un’abitazione rurale in Contrada “Serra Mangano” di Vittoria, è stato catturato ed immediatamente tratto in arresto. Nel medesimo casolare coabitavano anche altri cittadini tunisini, tutti irregolari sul territorio nazionale, identificati in SLIMENI BILEL, cl. 86, pregiudicato per reati specifici, SOVILAH HOSIN, cl. 90, incensurato, AIAEDDINE HASNI, cl. 91, incensurato, FARATH SABER, cl. 84, incensurato.
Con la luce del giorno è stata approfondita la perquisizione domiciliare che ha permesso di rinvenire, ben occultati in diversi punti all’interno e nelle adiacenze dell’abitazione rurale, complessivi gr. 20 circa di “eroina” suddivisi in 8 involucri e 14 grammi sfusi, nr. 1 bilancino di precisione, materiale atto al confezionamento della stessa nonché la somma di euro 2.100,00 suddivisa in banconote di vario taglio, ritenuta provento dell’attività di spaccio. Tutto veniva sottoposto a sequestro e la droga verrà inviata presso il Laboratorio di Sanità Pubblica dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa al fine di stabilirne l’effettiva composizione. Le analisi, oltre a stabilire con precisione il numero di dose ottenibile (circa 170) saranno importanti per confrontare la sostanza con quella rinvenuta lo scorso 18 gennaio, poi associata a Khannousi, nonché con quella sequestrata, lo scorso 7 febbraio, dai militari della Stazione di Comiso in occasione dell’arresto di AWA SEMI, tunisino cl. 89, domiciliato a Vittoria, celibe, pregiudicato, trovato in possesso di nr. 4 involucri di cellophane contenenti sostanza stupefacente del tipo “eroina” del peso complessivo di gr. 5.
Alla luce di quanto sopra, nel corso dell’operazione veniva altresì tratti in arresto anche i 4 cittadini tunisini coabitanti con il Khannousi, condotti presso la caserma di Via Leonardo Sciascia, da dove al termine delle formalità di rito venivano tutti e 5 associati presso la Casa Circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea davanti la quale dovranno rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’operazione di domenica mattina ha portato a 8 il numero delle persone tratte in arresto nell’anno 2013, nell’ambito della “lotta alla droga” nella giurisdizione della Compagnia di Vittoria, attività che lo scorso anno aveva permesso di trarre in arresto 47 persone.
Il dato più preoccupante rimane il tipo di sostanze sequestrato, in quanto l’eroina sta facendo prepotentemente ritorno sul mercato della droga, il cui prezzo attualmente si aggira sugli 80 euro al grammo. Quindi la droga rivenuta nel corso dell’operazione avrebbe potuto fruttare altri 1.600 euro ai tunisini. Altro dato significativo è il metodo di pagamento da parte dei tossicodipendenti, i quali, è stato riscontrato che in più di un’occasione, pagavano la sostanza non solo con denaro contante, ma anche cedendo dei gioielli in oro nonché computer ed altri oggetti elettronici, nonché il metodo di conservazione della droga da parte degli spacciatori, la quale spesso viene occultata in bocca ovvero nella zona anale da parte degli uomini o vaginale da parte delle donne.