Con l’esaltazione della sua attività dopo il primo anno di esperienza, il Sindaco ha evitato di affrontare i problemi della città e la dura realtà con la quale i cittadini si trovano ogni giorno a fare i conti.
Mentre si esaltano le misure della organizzazione interna e si parla di lotta all’evasione, in questi giorni sono sotto gli occhi di tutti le lunghe ed estenuanti file sotto il sole cocente di cittadini costretti a fare verificare le migliaia di bollette errate che il Comune ha fatto recapitare; non si pretendevano misure straordinarie, ma soltanto quello che tutti gli altri Comuni d’Italia fanno normalmente: leggere i contatori e non riesumare contatori da anni inutilizzati in abitazioni disabitate da decenni.
Mentre ci si vanta degli interventi di manutenzione ordinaria in alcune strade della città i cittadini, dalla chiusura del ponte Guerrieri, sono costretti, per le altalenanti scelte e le inadeguate decisioni dell’Amministrazione Comunale, a subire tempi di incolonnamenti mai registratisi.
In merito alla situazione finanziaria, dalla cui emergenza riteniamo che non siamo ancora usciti, ricordiamo al Sindaco che siamo ancora in attesa dell’esito dell’istruttoria da parte del Ministero e della Corte dei Conti, per la cui interlocuzione, l’Amministrazione, dopo un anno trascorso inutilmente, ha scelto di ricorrere ad un esperto per una attività che in genere svolgono i Sindaci, gli Assessori e i funzionari.
L’avanzo di amministrazione, scritto nel conto consuntivo 2013, come è noto, è in gran parte dovuto ai circa nove milioni di entrate per Ici e Tarsu anni pregressi che in sei mesi hanno registrato solo il cinque per cento di incassi; con questo ritmo, sempre che i contribuenti paghino, occorreranno dieci anni.
I pochissimi progetti già finanziati, in tutto o in parte, che la città aspetta da anni, come la rotatoria di Dente Crocicchia o l’ampliamento della zona artigianale di Michelica non hanno fatto un solo passo avanti, con il serio rischio di perdere i finanziamenti, mentre non si parla più di opere infrastrutturali che consentano la crescita economica e la vivibilità della città.
Ed, infine, come non essere preoccupati del fatto che la città di Modica nel comprensorio continua a perdere ruolo e centralità, come insegnano la fallimentare avventura del libero consorzio e la vicenda del reparto di Pediatria.