Esclusioni e vendette: intrighi e siparietti della Dc iblea fra bugie e karma

Appena una settimana fa, tra le navate della splendida Chiesa di San Giorgio a Modica, non aleggiava solo l’incenso: si percepiva un certo profumo di vendetta. Protagonisti della saga? L’ex sindaco Ignazio Abbate, l’attuale Maria Monisteri Monisteri, il parroco (trasformatosi suo malgrado in attore non protagonista) la soprintendenza di Ragusa e un clima degno di una sceneggiatura felliniana, se Fellini avesse mai girato a Ragusa.

Atto primo: la cappella di San Giorgio e l’esclusione

L’inaugurazione della Cappella di San Giorgio, con la autorevole presenza finanche del Vescovo di Noto, Mons. Rumeo, si è così trasformata, improvvisamente, in un episodio della serie “Game of Thrones – Edizione Barocca”. Invitati selezionatissimi, clima mistico, ma grande assente il sindaco Maria Monisteri, che è stata deliberatamente estromessa. A chi si deve questo colpo di scena? Tutti, interpellati, hanno fatto spallucce con la grazia di un mimo francese: “Non ne sappiamo nulla”. Eppure, alcune fonti (quelle che parlano ma chiedono di non essere citate) indicano con insistenza la regia del ex sindaco Abbate. Addirittura, pare che il parroco di San Giorgio abbia chiamato il sindaco per scusarsi anticipatamente del mancato invito alla cerimonia pubblica, sottolineando che “era la volontà di Abbate”. Insomma, un mettersi in qualche modo la coscienza a posto. Peccato che, sul quotidiano La Sicilia, lo stesso parroco abbia poi dichiarato che lui “non ne sapeva nulla”, e che gli era stato detto che poteva anche non esserci, tanto bastava che la chiesa fosse aperta.

Atto secondo: la vendetta è un piatto che si serve….in conferenza stampa

Passa una settimana, ed ecco che il pendolo del destino oscilla. Questa volta a restare fuori dalla porta è proprio l’on. Abbate. L’occasione? Una presentazione politica di peso, un momento chiave per l’evoluzione della Dc in provincia di Ragusa. A presenziare, alla conferenza stampa di passaggio nella Dc di ben 6 consiglieri comunali vittoriesi, tutti i protagonisti della Dc nazionale, regionale e provinciale, abbatiani compresi. Tutti… tranne Abbate. Pare, si dice, si mormora, che anche qui ci sia stata una piccola bugia. Ufficialmente, l’on. Abbate aveva “un impegno inderogabile”. Ma davvero qualcuno crede che, di fronte a un evento di questa portata, l’agenda non si possa piegare alle ragioni della visibilità politica? Diciamolo: è una bugia che si beve, ma con moderazione. Come un vino giovane che promette, ma non convince. Insomma ci verrebbe da dire a questo punto delle cose: chi di spada ferisce, di spada perisce. E così Abbate regista occulto della esclusione della Monisteri a Modica viene escluso a sua volta a Vittoria. Se poi sia stato invitato e ha preferito non esserci oppure no, conta poco. La sua assenza parlava più di ogni altra cosa ed in politica, si sa, e figuriamoci se non lo sanno Abbate e Cuffaro, ogni cosa, anche la più semplice, conta.

Così si consuma il piccolo teatro politico della nostra provincia, tra inviti recapitati con il contagocce, esclusioni mirate, e bugie di cortesia. Non c’è nulla di nuovo, certo, ma il gusto è sempre fresco E se domani ci sarà un nuovo evento, aspettatevi altri colpi di scena.

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