Sei parole magiche: Aski, Kataski, Aisia, Lix, Tetrax, Damnameneus. Sono quelle incise nella laminetta magico-incantatoria rivenuta, nel 1989, a Monte Casasia, all’interno della “Casa della grotta” appartenente al perimetro del Parco Archeologico di Kamarina e Cava Ispica. E’ possibile ammirarla all’interno del Museo di Kamarina in tutta la sua bellezza e particolarità storica. “Questa laminetta è l’ultima di una serie di attestazioni epigrafiche e papiracee ad essere tornate alla luce in diversi luoghi del mondo greco: oggi costituiscono un corpus unitario di documenti datati tra V sec. a.C. e IV sec. d.C. e accomunati dai cosìddetti Ephesia Grammata (“lettere efesie”) – spiega la professoressa Alessandra Inglese dell’Univerasità Tor Vergata di Roma – con questo termine gli autori antichi solevano indicare un insieme di sei parole ‘magiche’ considerate capaci di difendere dai più svariati pericoli chiunque le recitasse o le recasse incise con sé sotto forma di amuleto. Prima di essere fissato in forma scritta sulle laminette che oggi conosciamo, il testo magico è verosimilmente circolato in forma orale per secoli, sotto forma di recitazioni cantate e diffuse ad opera di ‘maghi’ itineranti che, spostandosi di città in città, offrivano le proprie performances in cambio di un compenso economico. Quella di Monte Casasia fa parte delle sei laminette plumbee, per lo più ripiegate su sé stesse, provenienti per la maggior parte dalla Sicilia, con un unico caso dalla Magna Grecia e un altro da Creta. Nel 2022, per la prima volta, è stata edita la laminetta di Monte Casasia. I quattro frammenti di questo testimone ci tramandano un testo di almeno undici linee di scrittura, caratterizzate da una grafia particolarmente posata che rimanderebbero a una datazione intorno alla metà del IV sec. a.C.”.
Il sito, di grande valenza culturale sicuo-greca, dove è stata fatta questa importante scoperta è la necropoli di Monte Casasia che si trova nel territorio del comune di Monterosso Almo nell’entroterra ibleo. E’ composta da circa 100 tombe a grotticella, risalenti al VII-VI secolo a.C., scavate nella roccia. Sono a forma rettangolare o a forma quadrata; hanno quasi tutte un corridoio d’ingresso ed una camera funeraria, dove veniva deposto il defunto. La necropoli di Monte Casasia è un’importante testimonianza della cultura siculo-greca. Negli anni Sessanta del secolo scorso la scoperta duranti alcuni scavi archeologici che hanno portato al rinvenimento di reperti, tra cui ceramiche, gioielli e oggetti di uso quotidiano.