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Espurgo fosse biologiche a Ragusa: l’assessore Iacono risponde al segretario del Pd Calabrese
03 Dic 2024 15:30
Aumento dei costi a carico dei cittadini per svuotare le fosse idriche. E’ questa l’accusa lanciata ieri dal segretario del PD di Ragusa, Giuseppe Calabrese, tramite una nota stampa. Oggi, a rispondere è l’assessore Giovanni Iacono a rispondere al segretario e lo fa in diversi punti.
Le risposte al segretario del PD da parte dell’assessore Iacono
“L’espurgo delle fosse biologiche è, notoriamente e formalmente, un atto di competenza del settore V Ambiente del Comune e il sottoscritto non ha alcuna delega all’ambiente. L’espurgo delle fosse biologiche è un ‘servizio a domanda individuale’ (Dm del 31/12/1983) e quindi non è un tributo e quindi non c’entra nulla la ‘pressione fiscale’ e quindi non c’entrano nulla le ‘tasse’.
È impossibile che ci sia qualcuno che faccia politica in buona fede e non sappia la differenza tra ‘tariffe per servizi a domanda individuale’ e ‘tributi locali’. Ricordo che i servizi individuali, facoltativi, sono servizi di cui usufruiscono le singole persone e per legge non possono essere gratuiti per chi ne usufruisce e deve esserci un contributo alla spesa effettiva che può anche essere di totale copertura. Le tariffe per il servizio individuale, relative all’espurgo fosse biologiche, dal 2013 al 2019 hanno avuto la stessa tariffazione. Tariffazione che è stata dimezzata in ogni fascia di reddito dalla Giunta Municipale Cassi 1, su proposta dell’ufficio Ambiente, per gli anni dal 2020 al 2024. Dal 2025 su proposta del settore ambiente, la Giunta Municipale ha aumentato le tariffe che erano state dimezzate nel 2019. La nuova tabella è facilmente rilevabile nel corpo della delibera di Giunta 409 del 6.11.2024 che ‘per svuotamento’ prevede costo zero per Isee inferiore a 6.000 € e poi a scaglione di reddito da un minimo di 16,50 € al massimo di 88 € mentre fino a quest’anno per il primo svuotamento si paga da 15 € al massimo di 80 € e per il secondo svuotamento si paga da un minimo di 8 € al massimo di 40 €.
Infine, l’assessore Iacono, aggiunge: “Potrei finire qui ma per curiosità ho letto la documentazione e per avere contezza ed entità di ciò che si vorrebbe ‘nascondere’, la spesa complessiva del servizio di espurgo per l’intero anno 2025 è prevista per 143.069,73 euro Iva compresa (la spesa è in difetto non comprendendo spese del personale del Comune) a fronte di una entrata a carico dei fruitori, con queste nuove tariffe, di 15.372,50 Iva compresa. Tutta l’entità di ciò di cui si parla è quindi di poco più di 15.000 euro in un anno, con una copertura alle spese del servizio per il 10,74 %. Il Comune mette 127.697 euro (89,26%) e chi usufruisce del servizio mette 15.372 euro (10,74%), ma quanti sono i potenziali fruitori che pagheranno complessivamente poco più di 15.000 euro in un anno? Circa 155 (fonte ufficio Ambiente). A questo punto quanto pagherebbe ogni fruitore? La statistica ci dice che la media è di poco meno di 100 € di costo annuale complessivo cadauno. Il costo per l’espurgo fino al 2023 è stato di 97.300 euro Iva compresa e la partecipazione alle spese dei fruitori del servizio con le tariffe ridotte è stata di 13.000 euro Iva compresa, con copertura del servizio del 13,36%. L’aumento delle tariffe comporterebbe quindi per il 2025 un aumento complessivo a carico dei cittadini di 2.372 euro (si voleva ‘nascondere’ questo?) a fronte di un aumento dei costi, in difetto, a carico del Comune di oltre 46.000 euro. Tutti questi numeri (fonte settore 5 Ambiente) sono facilmente reperibili in atti pubblici”.
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