Ex Province, governo Schifani ko: commissari solo i dirigenti regionali

L’approvazione del disegno di legge sulla proroga a fine 2024 dei commissari nelle ex Province, oggi Liberi consorzi di comuni, doveva essere una formalità nella seduta odierna dell’Assemblea regionale siciliana. Invece, complice il voto segreto, è arrivata una sonora bocciatura per il governo Schifani su un emendamento chiave. Già durante la discussione in Sala d’Ercole le opposizioni hanno paventato il rischio impugnativa del ddl, mentre secondo l’assessore agli Enti locali, Andrea Messina “senza la proroga dei commissariamenti delle ex Province si sarà costretti a indire le elezioni di secondo livello ad agosto, per poi rivotare l’anno prossimo con la nuova legge sull’elezione diretta che si farà – ha sostenuto Messina – sulla scorta delle decisioni che saranno assunte a livello nazionale sull’abolizione della riforma Delrio. Proprio per questo siamo convinti che su questo ddl in discussione non ci sia il rischio dell’impugnativa”.

L’emendamento approvato

Un appello che l’aula non ha raccolto: 30 i voti a favore, 25 i contrari all’emendamento che attribuisce il ruolo di commissario ai dirigenti regionali in carica. Poco prima del voto finale, i lavori sono stati sospesi per circa un’ora, un lasso di tempo che non è bastato a sciogliere i nodi anche all’interno della maggioranza.

Esecutivo in difficoltà

Duro il commento del deputato Pd Antonello Cracolici: “Schifani non si fida di nessuno dei suoi assessori, non ha fiducia nei provvedimenti che ognuno di loro intraprende. C’è una crisi politica vera, ci apprestiamo a vivere una lunga agonia che non sappiamo quando finirà. C’è una continua delegittimazione del presidente nei confronti dei suoi assessori. Stiamo andando tutti a sbattere, c’è un Parlamento fermo perché non ci sono riforme”. Prima della seduta il presidente della Regione Renato Schifani ha sostenuto che “oggi in aula all’Ars ci sarà il ddl collegato: ci sono dei nodi politici da sciogliere con gli assessori e i capigruppo di maggioranza, ascoltando anche le opposizioni. Ho sempre detto che il mio governo dialogherà con tutti, sono contro i no pregiudiziali”. “Il rispetto tra le istituzioni è essenziale – ha proseguito – ma se qualcuno utilizzando le istituzioni pensa di ricattare questo governo noi andremo avanti. La forza del nostro governo è la serietà e la compostezza, che non è debolezza ma forza, a presidio del benessere dei cittadini”.I deputati regionali hanno votato anche il ddl voto sul ridimensionamento scolastico: dopo il voto finale, il testo verrà trasmesso alle Camere.

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