Fabio Messina presenta il nuovo libro “A Sicilia c’arricria” a Ibla su iniziativa di Ubik

*Sabato 14 Ottobre 2017*, con un originale percorso recitato itinerante a *Ragusa Ibla* e in collaborazione con *Libreria UBIK IBLA* , *Fabio Messina* presenterà “*A SICILIA C’ARRICRIA*”, il suo nuovo libro di poesie in dialetto e saggi sul patrimonio siciliano, arricchito delle bellissime illustrazioni di Guglielmo Manenti, edito da *ENJOY *di Ragusa.
Il percorso si snoderà tra i vicoli di Ragusa Ibla, iniziando e concludendosi presso la Libreria UBIK di Ragusa Ibla, con uno stile simile a quello dei “cuntastorie”, attraverso alcune poesie in dialetto del libro, altre estemporanee e con cenni descrittivi dei temi delle stesse liriche.
La prefazione è stata curata dal poeta dialettale *Peppe Vultaggio* di Erice (TP), mentre la redazione del libro si è avvalsa della preziosa collaborazione di poeti come *Silvana Blandino* di Modica (RG), *Pippo Di Noto* di Ragusa e *Gabriella Rossitto* di Palagonia (CT).
L’idea di questo libro matura nell’autore, folle amante della Sicilia, mossa dalla voglia e dall’ambizione difficile di sintetizzare la grande bellezza di cui splende la nostra isola, meraviglia del mondo intero e capace di far godere del suo vastissimo patrimonio materiale ed immateriale.
Patrimonio da lasciare in eredità ai bambini siciliani ai quali è dedicato il libro e ai turisti che continueranno speriamo a venire qui ad ammirare, vivere, assaggiare, condividere le bellezze della nostra Sicilia.
Usando il modello di un suo libro edito già da alcuni anni e di buon successo, SICILIA BEDDA MATRI, facente parte della stessa collana, l’autore ha creato quest’opera che già nel titolo racchiude la sua missione; ovvero il raccontare, mostrare e condividere alcune cose, aspetti, luoghi, personaggi e altro che della Sicilia creano godimento, letterale traduzione del termine dialettale “arricriu”.
Una sorta di paniere ove ha riposto il suddetto tesoro da tramandare in eredità e vi ha messo personaggi, luoghi, concetti, cibo, frutti, storia, arte, tradizione, folklore, religiosità; e anche tentativi di analisi sociologiche ed etnoantropologiche, spesso prendendo spunto da grandi scrittori come Pirandello, Sciascia e Camilleri, da registi come Tornatore, da poeti come Buttitta, da governanti come re Federico II e persino da santi come Agata e Rosalia.
Questo libro è strutturato su tre piani comunicativi ed espressivi: le poesie in dialetto siciliano, lingua madre e “musica” di questa terra anche per orecchie forestiere; a ciascuna di queste è associata una illustrazione realizzata da Guglielmo Manenti, che si aggancia alla poesia come immagine viva di essa; sempre a ciascuna, è associata una traduzione in lingua italiana e un saggio che tratta il tema della stessa.
La traduzione apre il libro per esser “gustato”, come un vero e proprio prodotto tipico siciliano artigianale, anche ai viaggiatori che visitano la Sicilia.
Interessante l’inserimento tra i capitoli, di alcune delizie culinarie siciliane come arancini, cannoli, granita, ficodindia e grani antichi siciliani, per le quali l’autore si è avvalso della preziosa collaborazione di esperti del settore.
Un libro che nasce per esaltare il bello della Sicilia, quel bello che va oltre il bene e il male della nostra Isola e che ambisce a far vedere i problemi dal punto di vista delle soluzioni.

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