Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo una lettera arrivataci in redazione da Carla Galfo a nome della famiglia Galfo-Cicero circa la reazione suscitata dalla morte di Orazio Galfo, scomparso pochi giorni fa. Uno dalla profonda cultura e pilastro della modicanità, l’eco suscitato dalla morte di Orazio Galfo si è sentito in tutta la provincia.
Queste le sue parole:
Egregio Direttore,
profondamente toccata dall’eco suscitata dalla morte di mio padre, sento il dovere di esternare il mio ringraziamento.
Mio padre, ritirato a vita privata da qualche anno, evidentemente era riuscito a trasmettere a quanti lo avevano conosciuto l’essenza della sua persona che è stata finemente tratteggiata da quanti ne hanno scritto, manifestando così ai familiari una vicinanza nel lutto, che, nell’attuale emergenza, non consente molto altro. Che gli siano stati riconosciuti tutti i suoi pregi, nella sua persona, nelle sue attività e nelle idee politiche è una “consolazione” che aiuta chi resta nell’elaborazione della perdita.
Permettetemi solo di sentirmi orgogliosa per tutto l’impegno profuso da mio padre, all’epoca dell’Amministrazione Ruta, nell’iter intrapreso perché la Città di Modica fosse inserita nella lista dei beni riconosciuti “Patrimonio dell’Umanità”.
Con la mia famiglia cogliamo l’occasione per ringraziare il Sindaco e l’Amministrazione Comunale di Modica, il personale medico e infermieristico del Pronto Soccorso e della Geriatria dell’Ospedale Maggiore e del 118 per l’umanità e la professionalità dimostrate, il parroco don Antonio Forgione e il Sac. don Giuseppe Cintolo per le assidue preghiere con cui hanno seguito nelle S. Messe quotidiane il caro congiunto, i giornalisti che ne hanno voluto delineare la figura e l’opera, i Repubblicani, la U.I.L., l’Accademia Giuridica Modicana e i colleghi avvocati, la Fondazione Giovan Pietro Grimaldi e tutti i tantissimi amici che hanno espresso la loro calorosa partecipazione al dolore per la dipartita del nostro Orazio. Un grazie anche agli operatori socio-sanitari e ai fisioterapisti, al personale tutto del C.S.R., che hanno assistito con cura e delicatezza il “Professore” per tutto il periodo della sua malattia.
Carla Galfo