FESTA DEL LAVORO: OCCORRONO CORAGGIO E LUNGIMIRANZA

Sarà veramente festa del lavoro il primo maggio? Certo, lo sarà anzitutto se diventa per tutti una sosta e per questo ci sembra bello che alcune realtà commerciali decidano di restare chiusi. Questo potrebbe riavviare una corresponsabilità nel pensare il lavoro come bene umano, prima ancora che come strumento di arricchimento a tutti i costi. Questa consapevolezza dovrebbe essere anche di tutti i luoghi educativi, per veramente orientare a costruire lavoro e condizioni di dignità per tutti. La grave crisi occupazionale tuttavia richiede dell’altro. Sono troppi che hanno un lavoro insufficiente per la vita dignitosa della propria famiglia, troppi i giovani che ancora non riescono a trovare o costruire un lavoro. Viene interpellata la politica. Se il risanamento dei bilanci pubblici, a tutti i livelli, è necessario, altrettanto necessario è pensare allo sviluppo. Per questo però occorre attivare tutta la comunità, avere garanti che rilancino i territori con attenzione a tutti i potenziali soggetti di sana economia, in orizzonti di rispetto dei diritti e di concorrenza non individualistica.

Nella crisi si aiuta, ma non basta. Occorre avere coraggio e sguardi lungimiranti, soprattutto sul versante delle politiche sociali e della politica complessiva degli enti locali. Ogni politica di promozione e di prevenzione riduce danni e rilancia il territorio. Non dimentichiamo che la grande risorsa del nostro territorio sarà la sua vivibilità. Per questo assicurare coesione sociale, sviluppare cultura legandola al territorio e alla vita della gente comune, aiutare il convergere costruttivo di idee e di progetti diventa vero volano di sviluppo e quindi di crescita occupazionale. Per i cristiani il lavoro è collaborazione alla creazione. Dio consegna agli uomini la terra come giardino da custodire e coltivare. Ci auguriamo siano i verbi del futuro, i verbi della ripresa. Per questo cerchiamo – attraverso i segni dell’economia sociale – di coniugare bellezza del lavoro, riscatto dei poveri, attenzione all’ambiente, cura della qualità, centralità delle relazioni. Messaggi che speriamo diventino trasversali a tutta l’economia e si traducano in coralità di impegno!