Nel mezzo di quel biancore, tra il grigio chiaro del cielo e il nero del fitto bosco, non si capisce più dove si è. I primi pensieri di timore appesantiscono i passi e fanno sentire la fatica.
Quand’ecco ad Orsetta sembra di sentire una melodia. Orsetto intravede un bagliore di luce. Agli Orsetti batte forte il cuore: forse avranno compagnia.
Chi sarà? Mastro Castoro con i regali per i suoi piccoli? L’amico Ghiro con la sua slitta di campanellini? L’ultima combriccola di Scoiattoli che si dirige con le lanterne verso casa? O gli gnomi e le fate dell’Inverno che preparano la più grande festa della stagione?
La Vigilia di Natale ha sempre qualcosa di magico anche se la neve diluvia dal cielo e gli Orsetti si sentono persi dentro il grande bosco che in questo momento non riconoscono più!
I fratellini si dirigono veloci e pieni di speranza verso il solo punto luminoso nella notte: è un laghetto ghiacciato che riflette i bagliori di più luci. Ma, ahimè! E’ troppo tardi: musica e pattinatori se ne stanno andando via, frettolosamente, fra saluti, abbracci e auguri.
Di nuovo i fratellini piombano nella solitudine della notte e nel biancore che confonde della neve. Avanzano con l’idea sempre più decisa di raggiungere presto la loro casetta nel bosco.
Non credono ai loro occhi quando intravedono una nuova luce indistinta e sentono un canto che potrebbe dirsi angelico.
La luce ha sempre più contorni decisi ed ha la vaga forma di una grande stella; il canto è quello di un gruppo di ragazzi. Che pace, che meraviglia!
Anche la bufera è sospesa e la neve ora cade rada.
I ragazzi tengono alta la stella luminosa e si dirigono sicuri verso la luce fioca di un maso abitato, distante dal paese. Bussano alla porta, intonano la canta, fanno girare la stella che ha suono argentino. La stella è colorata e risulta luminosa per la fiamma accesa di una candela tremolante che si trova al centro, dietro le carte veline dei suoi spicchi. I cantori intonano una nuova canzone di fronte al riquadro della porta aperta che inonda di luce e calore la stradina, il bosco e tutta la strana compagnia.
I ragazzi dopo i canti, gli scambi di auguri, raccolgono nei loro cestelli di vimini le offerte degli abitanti del casolare: pane bianco, qualche caramella, mandarini e arance, monete che tintinnano …forse qualche soldino da regalare in beneficienza. Si stringono nei tabarri scuri e proseguono oltre, sempre cantando lungo il sentiero che via via diviene riconoscibile anche agli occhi degli Orsetti.
Orsetta si commuove: gli occhi le luccicano più delle stelle che la neve ha lasciato sparse ovunque.
Orsetto e Orsetta si guardano: come arrivare a quel gruppo che li ha incantati?
Oh, sì! Depositano l’abete per un attimo, zampettano verso i ragazzi e mettono dentro uno dei cestelli un po’delle loro noci e delle loro nocciole.
I ragazzi sono eccitati e festosi, li hanno scorti, ma si tengono lontani per non spaventare quei teneri orsetti così intraprendenti.
D’istinto, uno dei ragazzi toglie dal suo zaino di tela qualcosa: biscotti a forma di stella. E li porta verso gli orsetti che a loro volta lo osservano e restano a distanza.
Poi, lo stesso canto che inneggia alla Notte Santa, la più bella, la più dolce, prende due strade diverse: quella del bosco in fondo alla quale la lanterna di Mamma Orsa splende sulla finestra della casa degli orsetti e quella che si dirige verso il rosone colorato della chiesetta del paese abbarbicato sulla montagna. Fra poco la messa di Mezzanotte in paese avrà inizio!
Dentro la casa degli Orsetti, si allestisce l’albero di Natale: noci, castagne, nocciole, mandarini profumati, ma anche i biscotti colorati a forma di stella. Tutti i frutti vengono ricoperti di carta stagnola e appesi delicatamente ai rami dell’abete, tra le candele rosse: è bellissimo!
E’ quasi completo: manca solamente il puntale.
Ci pensa Orsetta che in tutta velocità tenta di ricostruire…una stella che ricorda la girandola colorata dei cantori: è di filo di ferro decorata con le stelle filanti argentate.
Gli Orsetti sono felici di aver portato a termine ciò che desideravano per mamma e papà: qualcosa di speciale, qualcosa a cui gli umani sembrano tenere molto a Natale. Si tratta del piccolo neonato, di una stella e di un albero da decorare. Resta forte il ricordo dei canti sentiti dal gruppo dei ragazzi, ma si ripromettono di fare quest’altro regalo il prossimo anno. Si guardano e si sorridono d’intesa.