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Fiori che colorano la grigia recinzione in ferro che separa i parenti dai defunti. E’ la foto di una parte del’antico Cimitero di Modica.

Anche quest’anno non cambia nulla rispetto a quanto visto e vissuto da un decennio a questa parte in un’ala del Cimitero esistente prima della costruzione del nuovo camposanto gestito da una società privata. Quell’ala a loculi che non è accessibile perchè a rischio crolli. Loculi costruiti da circoli privati che, perchè non più attivi, non hanno eseguito e nè eseguono opere di manutenzione ordinaria e straordinari. Vito D’Antona di Sinistra Italiana torna sull’argomento puntualmente ogni anno: nel 2023 lo ha fatto due volte nel giro di una settimana sempre in questo periodo, quest’anno a due giorni dalla festa di Commemorazione dei defunti. “Come avviene già da dieci anni, molti cittadini non potranno avvicinarsi alle tombe dei propri cari, in quanto parti del cimitero di Modica sono transennate a causa delle cattive e pericolose condizioni di stabilità di alcune edicole funerarie – afferma Vito D’Antona – le edicole inibite all’accesso sono di proprietà di circoli privati non più attivi, i quali negli anni non hanno provveduto ad effettuare le dovute opere di manutenzione. La pressione esercitata da alcuni parenti di defunti tumulati nelle edicole interdette all’accesso hanno saltuariamente acceso l’attenzione verso questa problematica, interessando l’amministrazione comunale, senza tuttavia ottenere ad oggi alcuna risposta. Il trascorrere del tempo senza interventi di consolidamento degli edifici sta aggravando la situazione; per questo non c’è più tempo da perdere”.

L’esponente di Sinistra Italiana torna a chiedere l’istituzione di un tavolo tecnico.

“L’amministrazione comunale si faccia carico del problema, istituisca urgentemente un tavolo tecnico per l’approfondimento della complessa problematica, si esamini concretamente la possibilità, come previsto dalla legge, di un intervento diretto del Comune al fine di eliminare il pericolo, salvaguardare l’incolumità pubblica e rendere fruibili gli edifici” – conclude Vito D’Antona. L’Amministrazione Monisteri non ha tralasciato di affrontare la questione legata ai colombari dissestati siti nell’area antica del Cimitero di Piano Ceci. Il fatto che questi edifici appartengano a  circoli privati ed a confraternite, cui spetta il compito di manutentarli, influisce fortemente nella soluzione del problema. Si è ipotizzata la strada di acquisire, da parte del Comune, gli immobili ma anche quella di eseguire i lavori e poi rifarsi, dal punto di vista finanziario, su circoli e confraternite. Strada che si potrebbe percorrere perchè disciplinata dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 285 del 10 settembre 1990 che consente ai Comuni, in caso di incuria dei privati, di intervenire al fine di eliminare i  pericoli.