Vincenzo Falgares, nuovo direttore generale della Regione Sicilia, lo aveva annunciato a proposito del programma Fesr:, fondi europei, “Occorre duplicare il livello di spesa. La Sicilia potrebbe perdere nel 2013 una quota che va dai 350 ai 702 milioni di euro”. Lo scorso 26 giugno l’atto di accusa ha invece investito l’altro programma europeo in Sicilia, il Fse destinato a lavoro e integrazione al reddito, anch’esso a rischio disimpegno qualora non venga programmata la spesa dei residui 1,2 miliardi di euro.
A due giorni dalla lettera del segretario generale Cisl Sicilia Maurizio Bernava indirizzata al governatore Crocetta, nella quale anche l’organizzazione sindacale denunciava la “perdita di tempo” in ambito europeo e chiedeva al presidente della Regione di “dare segni immediati”, il ministro Trigilia è tornato a bacchettare la Regione Siciliana. “La Sicilia ha speso solo il 18% dei fondi europei nella programmazione 2007-2013. Resta poco tempo a disposizione per poter recuperare e non disperdere questa ingente somma di trasferimenti, non a caso lunedì incontrerò il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta per dare un’accelerazione al recupero”.Qui sta il problema, oltre alla macchina amministrativa, che si muove con lentezza, i fondi europei, che vengono poco sfruttati in Sicilia, e addirittura si perdono, causando un arresto della crescita della nostra terra.
Quale è la causa ci si, chiede? Troppa burocrazia per accedervi, poca informazione? Forse, ambedue sono le motivazioni , in quanto accedervi è difficile, e recuperare le somme,ancor di più. Notevoli i ritardi nell’acquisizione dei budget proposti, e notevoli i tempi di adempimento delle pratiche in essere.
Quanto detto, riguarda le Associazioni, le Fondazioni, ma anche la Regione medesima.
Fatto sta che i fondi europei si rischia che vengano persi,avendo la Sicilia speso solo il 18%, e questo è un danno che si riflette nella nostra economia.