Il vicesindaco di Ragusa, Giovanni Cosentini, dopo le affermazioni riportate in questi giorni sui fondi Jessica dal segretario cittadino del Pri, Fabio Capuano, e, ancora prima, dal segretario regionale dello stesso partito, Gino Calvo, ha rilasciato la seguente dichiarazione. “Occorre effettuare, a questo punto, una riflessione approfondita sull’argomento per evitare che le mie brevi considerazioni sulla delicata questione, riportate nei giorni scorsi, possano prestare il fianco a libere interpretazioni. Cominciamo con il dire che Gino Calvo, nel periodo in cui era incaricato, in qualità di “assessore alla Città”, di portare avanti l’iniziativa relativa a progetti finanziabili con i fondi Jessica ha prodotto, in due anni e grazie all’aiuto della società Ecosfera spa, solo e ffetti annuncio. I progetti di cui parla non sono altro che l’individuazione di poli di attrazione su cui intervenire con progetti di rigenerazione urbanistica. Di questo dobbiamo ringraziare le associazioni di categoria, gli ordini professionali e non per ultimo il nostro ufficio tecnico comunale che hanno contribuito alla stesura di un “masterplan” di principio, non certo Calvo che in qualità di coordinatore responsabile, nominato dall’Amministrazione, contrariamente a quello che afferma, non ha portato avanti il progetto dal punto di vista procedurale e politico-amministrativo. Aggiungo, inoltre che il dr. Carbonaro, responsabile dei fondi Jessica presso la Bei, citato da Capuano, ma forse solo per sentito dire, non è venuto solo due volte in Sicilia, ma ha tenuto, insieme con altri professionisti, più di una conferenza di informazione sull’argomento, sia a Palermo sia a Catania. Ma questo forse è sfuggito sia a Capuano ch e a Calvo. Se quest’ultimo fosse stato presente ai convegni (e se era presente forse non ha inteso gli argomenti), si sarebbe reso conto che lo scopo del dr. Carbonaro era certamente quello di illustrare l’ingegneria finanziaria legata ai fondi Jessica ma soprattutto la procedura di accesso ai finanziamenti. Procedura forse troppo complessa per il coordinatore responsabile Calvo che non l’ha seguita affatto. Mi è stato inoltre contestato di non avere esplorato i criteri di ammissibilità. E chi lo doveva fare se non il coordinatore responsabile Gino Calvo? Prova ne sia che il primo criterio di ammissibilità era la verifica dell’inserimento degli interventi proposti o da proporre nei piani integrati di sviluppo, i cosiddetti Pist, e nei piani integrati di sviluppo urbano, i cosiddetti Pisu, così come più volte ribadito nei convegni organizzati in materia dalla Regione Siciliana con l’apporto di specialisti di settore compresi il dr. Carbonaro ed i consulenti della società Ecosfera spa di cui Calvo si serviva. Tutto questo non è stato fatto da Calvo perché non sapeva di cosa si stava parlando: altrimenti avrebbe inteso che i progetti, per poterli inserire nei Pisu e nei Pist, dovevano avere un grado di progettazione avanzata comprendente il “Piano economico e finanziario del progetto”. La verità è che il progetto, ai tempi di Calvo, è rimasto per lungo tempo allo stato embrionale e non poteva andare avanti proprio per mancanza di competenza nella coordinazione di Calvo. Per fortuna, l’Amministrazione comunale ha potuto presentare i Pist ed i Pisu nei quali sono stati inseriti, opportunamente, dei progetti di ristrutturazione urbana con livelli di progettazione congrui i quali sono stati giudicati ammissibili a finanziamento a fondo perduto per un totale di circa 20 milioni di euro e che potranno essere integrati con progetti “jessicabili”. Ma questa è tutta un’altra storia che Calvo e Capuano non conoscono. Concludo riflettendo sul fatto che la campagna elettorale incombente fa uscire dal letargo i cosiddetti soggetti politici (sic!) che spesso perdono ottime occasioni per stare zitti e non stancare la gente che di queste polemiche ha le tasche piene mentre se le ritrova vuote per le scellerate politiche regionali e nazionali”.