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Fornace Penna: dopo un secolo riemerge il forno Hoffmann, cuore pulsante dell’archeologia industriale iblea
07 Apr 2025 06:20
C’è un luogo in Sicilia dove il tempo si è fermato il giorno in cui le fiamme divorarono sogni e mattoni. Era il 1924 quando un incendio devastò la Fornace Penna di Punta Pisciotto, a Sampieri, lasciando un maestoso scheletro di pietra calcarea a vegliare sulla costa sciclitana. Un secolo dopo, tra le sue rovine rinasce una speranza: riemerge il forno Hoffmann, autentico gioiello tecnologico della fabbrica di laterizi, silenzioso testimone di un passato operaio e industriale che chiede ancora voce.
Sono in corso i lavori di salvaguardia condotti dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali di Ragusa. Un intervento dal valore di 539 mila euro, finanziato dalla Regione Siciliana, che segna un primo passo concreto per la tutela di quello che fu uno dei più avanzati esempi di archeologia industriale del Sud Italia. Non un restauro risolutivo – troppo grande è l’ambizione per restituire integralmente vita alla struttura – ma un’azione preziosa, che ha consentito di far riemergere l’anello centrale del forno Hoffmann, l’apparato circolare dove venivano cotti i laterizi della “Premiata Fabbrica” attiva tra il 1912 e il 1924.
Da febbraio 2024, data del passaggio della Fornace al Demanio regionale, sono stati investiti circa 614 mila euro: 50 mila euro per la recinzione dell’area, 25 mila per la messa in sicurezza di tre bifore minacciate dal crollo, e adesso il corposo intervento sull’anello del forno. Un’azione sinergica che pone al centro una volontà politica e culturale: fermare il degrado, documentare, consolidare, e magari un giorno restituire il sito – con rispetto e intelligenza – al territorio e alla memoria collettiva.
Il sindaco di Scicli, Mario Marino, e l’assessore alla cultura Enzo Giannone, hanno espresso apprezzamento per l’impegno della Sovrintendenza. «Si tratta di un lavoro di grande valore – affermano – perché riaccende i riflettori su uno dei più importanti monumenti dell’archeologia industriale siciliana. Ma sappiamo che serviranno investimenti ben più consistenti per garantire un futuro alla Fornace».
Ed è proprio qui il nodo culturale e politico del racconto. La Fornace Penna non è solo un rudere scenografico, caro anche alla fiction del Commissario Montalbano che l’ha immortalata come scenografia poetica e desolata. È un simbolo: di impresa, di operosità, di avanguardia architettonica. Il suo l’ingegner Ignazio Emmolo seppe coniugare funzionalità e bellezza in una struttura che oggi appare come una cattedrale industriale affacciata sul mare. E ora, il riemergere del forno Hoffmann – dopo 101 anni – non è solo una notizia di cronaca edilizia. È la riapertura simbolica di un dialogo tra presente e passato.
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