Dopo la conferenza stampa al vetriolo tenutasi qualche giorno fa da parte di Ance, Cna, Coldiretti, Confcooperative e Confindustria, nell’ambito della quale è emersa e si è ufficializzata la richiesta di dimissioni al presidente della Camera di Commercio di Ragusa, Sandro Gambuzza, non si è fatta attendere la risposta, o comunque un tentativo di chiarimento da parte dello stesso.
Infatti, aldilà dei formalismi delle procedure, delle varie delibere, dei vari documenti che nella vicenda sono emersi numerosi e a volte discordanti, il presidente della camera di commercio, per il ruolo che hanno le camere, soprattutto in questi momenti di crisi, si dichiara disposto a ricucire eventuali fratture per riprendere le fila della vicenda e ritornare a un unanime consenso, non tanto sulla sua persona ma, quanto meno, sul ruolo che istituzionalmente riveste, consapevole che tuttavia su alcuni argomenti legati all’attività dell’ente e quelli relativi alla Sac nella sua specificità, si possono determinare maggioranze diverse rispetto a quelle di partenza. Per quanto riguarda poi il patto parasociale, altro oggetto di discussione poichè ritenuto ‹‹viziato da macroscopiche irregolarità››, ne ribadisce la bontà nei confronti della Camera di Commercio pur avendo accolto in giunta, giorno 24 settembre, all’unanimità, la necessità di approfondimenti.
In merito alla richiesta di dimissioni, Gambuzza dichiara di non voler rispondere a quelli che possono essere definiti i suoi “contestatori” ma di voler chiarire l’iter istituzionale e amministrativo della vicenda che oggi lo vede protagonista e afferma altresì che ‹‹esistono tutti i margini per interessarci dei problemi reali legati al momento critico dell’economia››.
Il cronista deve registrare tuttavia che all’uscita del palazzo della Camera di Commercio due esponenti dei cosiddetti contestatori da noi incontrati casualmente ci hanno dichiarato che “i giuochi sono fatti e Gambuzza quanto prima sarà sostituito in un modo indolore”. Sarà davvero così?