Fumarole ad Acate: presentata interrogazione al Ministero dell’Ambiente

Un’interrogazione al Ministero dell’Ambiente da parte del parlamentare Filippo Scerra del Movimento Cinque Stelle. L’interrogazione verte sul problema delle fumarole ad Acate. Da anni, un tratto di costa nei pressi della foce del fiume Dirillo è diventato una discarica a cielo aperto, con tonnellate di rifiuti agricoli, plastica dalle serre, contenitori di agrofarmaci, e altri rifiuti speciali e tossici accumulati nella zona. Questi rifiuti vengono spesso incendiati, causando l’emissione di sostanze inquinanti e colonne di fumo, le cosiddette “fumarole”. Questo fenomeno affligge vari tratti della fascia costiera dove sono presenti numerose serre.

Le critiche di Scerra

Scerra critica l’inerzia della Regione Siciliana di fronte a questa emergenza sanitaria e ambientale, sottolineando che il problema è noto da anni. Dal 2019, sono state intraprese diverse azioni dal Movimento 5 Stelle e altre istituzioni locali, coinvolgendo anche il Ministero dell’Ambiente, ma senza risultati significativi. Neppure il sequestro nel 2022 di oltre 60.000 m² di litorale sabbioso dei Macconi, contaminato da rifiuti, ha portato alle reazioni sperate, come l’applicazione delle nuove norme sugli ecoreati.

Scerra chiede al Ministero dell’Ambiente di intervenire con urgenza per la bonifica dell’area e di finanziare corsi di formazione e informazione per i serricoltori sulle corrette modalità di smaltimento dei rifiuti. Propone anche di delimitare le aree produttive da quelle naturalistiche e di prevedere controlli serrati nelle zone più a rischio. Inoltre, suggerisce l’implementazione di eco-incentivi per i serricoltori che scelgono di utilizzare tutori compostabili al posto di quelli in PVC, che possono essere smaltiti direttamente in azienda, riducendo l’80% del volume dei rifiuti agricoli di fine ciclo colturale.

Foto: repertorio

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