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Fumarole e rifiuti interrati: gli studenti vittoriesi lanciano una proposta al Senato

“Mai più terra dei fuochi e dei rifiuti interrati”: gli studenti dell’Istituto tecnico di Vittoria lanciano una proposta per il problema scottante delle “fumarole”, piaga del territorio agricolo della fascia trasformata che inquina l’ambiente e provoca danni enormi. Esse vengono determinate dai rifiuti che restano dopo la conclusione del ciclo di lavorazione dei prodotti serricoli.

Un problema di cui si discute da tempo e su cui si riempiono le pagine dei giornali senza che si riesca a trovare una soluzione.

Il problema: la plastica nera dismessa, la pacciamatura, i centri di stoccaggio

Il problema è quella della plastica dismessa dalle serre e dagli altri rifiuti speciali dell’agricoltura che purtroppo vengono conferiti con difficoltà: dati alle fiamme, essi sprigionano fumi velenosi che inquinano l’ambiente circostante con gravi danni per la salute. La plastica dismessa dalle serre viene portata alle aree di stoccaggio, ma solo la plastica delle coperture (la cosiddetta “plastica bianca” ha un valore economico minimo che ne rende conveniente il conferimento. La plastica nera, quella utilizzata per la pacciamatura, quasi sempre impregnata dai prodotti chimici utilizzati per la coltivazione, la cosiddetta “manichetta” (tubo morbido utilizzato per l’irrigazione) hanno uno smaltimento difficile. Lo stesso accade per la cosiddetta “fratta”, cioè gli arbusti rinsecchiti delle piante dopo la conclusione del ciclo di lavorazione. L’utilizzo di gancetti in plastica per sostenere le piante rende difficile lo smaltimento. Tutti questi problemi reali, legati soprattutto alla produzione e alla modalità di realizzazione dei prodotti utilizzati in agricoltura, uniti a una scarsa coscienza ambientale del comparto agricolo, determinano da decenni un grave problema del territorio ibleo e un inquinamento di cui solo in parte si conoscono le conseguenze, comunque gravissime per la salute.

Di recente, il Libero Consorzio di Ragusa ha avviato il centro per il conferimento della fratta, ma essa deve essere libera da gancetti. L’attività è già stata avviata. A fine settembre, la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, è stata a Vittoria, proprio nel centro di contrada Perciata, per verificare “de visu” la situazione reale.

La sinergia della scuola con il comitato “Terre Pulite”

Nel frattempo si è avviato a conclusione il progetto su cui hanno lavorato gli studenti del Fermi. I ragazzi hanno studiato il problema, le cause che lo determinano, hanno ascoltato gli esperti, tra cui gli esponenti del comitato “Terre Pulite”. Tra loro ci sono alcuni agricoltori virtuosi, vere “punte avanzate” nel territorio ibleo, che hanno già sperimentato metodi alternativi di coltura e di utilizzo dei materiali. Tra questi c’è Antonio Cassarino che ha deciso di dismettere i gancetti (o clips) in plastica adottando quelle in materiale biodegradabile. Alcuni materiali sono di ottima qualità e Antonio Cassarino li utilizza con successo, facendo da esempio e da volano per altri agricoltori.

I ragazzi, guidati dalla docente Maria Teresa Gallo, dopo aver studiato il problema, hanno partecipato al concorso “SenatoAmbiente” ottenendo la menzione speciale. Nei giorni scorsi, una delegazione di senatori si è recata a scuola per raccogliere le proposte degli alunni e per consegnare loro il premio ottenuto. Erano presenti i senatori Concetta Damante, di Siracusa, del Movimento 5 Stelle, Daniela Ternullo, di Siracusa, di Forza Italia e Salvo Sallemi, di Vittoria, di Fratelli d’Italia. I ragazzi hanno presentato le loro proposte: per risolvere il problema è necessario che il governo preveda degli eco-incentivi per coloro che utilizzano materiali alternativi e biodegradabili. Al contempo, bisognerà prevedere delle aree di stoccaggio dei rifiuti speciali che in provincia di Ragusa, per ora, non ci sono.

 Gli studenti della quarta classe del corso “Amministrazione, finanza e marketing” hanno interloquito con i senatori e hanno spiegato il problema, simulando di essere “una commissione senatoriale”. Erano presenti anche i sindaci di Ragusa e Vittoria, Peppe Cassì e Francesco Aiello, e Ragusa, Cassì, il vice prefetto Rosanna Mallemi, il commissario del Libero consorzio di Ragusa Patrizia Valenti, l’Arpa, la Polizia provinciale, l’associazione ambientalista “Terre pulite” e alcuni produttori agricoli. “Si tratta–spiega la dirigente scolastica Rosaria Costanzo- che ha permesso ai nostri studenti di crescere anche dal punto di vista umano, di prendere consapevolezza della complessità della realtà, di potenziare abilità e competenze che potranno utilizzare in altri ambiti. Come scuola crediamo fortemente che queste forme di didattica permettano di fare uscire da ogni singolo studente i propri “talenti” e le proprie attitudini anche in quelli apparentemente demotivati. La scuola non è solo didattica, ma strumento di conoscenza a 360 gradi”.