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Fumarole e smaltimento illecito dei rifiuti: la visita a Vittoria della Commissione parlamentare

Il fenomeno delle fumarole. Vera piaga per il territorio. Nella notte in varie zone del litorale ibleo, dove sono presenti le colture intensive degli ortaggi sotto serra, vengono dati alle fiamme centinaia di chili di rifiuti provenienti dalle colture.

Si tratta, in gran parte, della cosiddetta “fratta”, cioè gli arbusti essiccati delle piante dopo la conclusione del ciclo di produzione. Ma in essi sono presenti i laccetti, in gran parte in materiale plastico, che gli agricoltori non riescono ad eliminare e che rimangono attaccati alla pianta. Il materiale plastico è altamente nocivo. Ma insieme alla “fratta” spesso agricoltori poco attenti danno alle fiamme anche altri materiali provenienti dal ciclo di lavorazione.

Il fenomeno delle fumarole provoca un alto tasso di inquinamento nel territorio. Esso si unisce alla devastazione prodotta nel corso dei decenni dalla presenza della plastica dismessa dalle serre, spesso abbandonata accanto agli impianti serricoli, o accumulata nei pressi della spiaggia, dove sono nate le cosiddette “dune di plastica”, dune formate dalla plastica ammonticchiata e dalla sabbia trasportata dal vento.

La situazione attuale: le “fumarole” notturne e le dune di plastica

La situazione gravissima di un territorio devastato è stata illustrata ieri pomeriggio a Vittoria, presso il Centro di Ricerca Applicata di contrada Perciata nel corso dell’incontro con la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari. Un filmato, presentato dal comandante della Polizia provinciale, Raffaele Falconieri, ha presentato in maniera esaustiva la situazione del territorio ibleo ed in ispecie della fascia costiera. Gli interventi della Polizia provinciale e delle altre forze dell’ordine non riescono a debellare il fenomeno, per la difficoltà di individuarlo nottetempo e anche perché spesso avviene all’interno dell’area di aziende agricole e terreni privati che non è possibile attraversare senza permesso. I controlli e le denunce per reati ambientali che sono state avviate dalla Polizia provinciale talvolta si sono arenate in sede giudiziaria dove sono arrivate anche delle sentenze di assoluzione per “tenuità del fatto”.

Il progetto di Prefettura e Libero Consorzio per lo smaltimento dei rifiuti vegetali

Il Prefetto Giuseppe Ranieri e la commissaria straordinaria del Libero Consorzio dei comuni, Patrizia Valenti hanno presentato il progetto avviato in sinergia per il contrasto alle fumarole. Nella struttura di contrada Perciata (sorta alla fine del secolo scorso come sede dell’istituto tecnico Agrario e mai utilizzata) sorgerà un centro dedicato agli operatori del comparto serricolo per smaltire i rifiuti vegetali. È il primo passo (grazie ad un accordo di programma sottoscritto da Libero Consorzio e Prefettura per dar vita a  un sistema di gestione per la raccolta differenziata, il recupero, il riciclaggio ed il corretto smaltimento dei rifiuti vegetali provenienti dalle coltivazioni agricole. In contrada Perciata c’è un sito e un vasto terreno attorno all’edificio (che successivamente era stato destinato a un centro di ricerca applicata, anche questo mai operativo) esteso circa 100.000 metri quadri. Esso si trova inoltra in una zona baricentrica e facilmente raggiungibile da più parti della provincia.

L’obiettivo è avviare un circuito virtuoso per l’ambiente, innescando nei futuri step una nuova economia sostenibile. Si creeranno aree operative, con i relativi macchinari, che si occuperanno dello scarico degli scarti vegetali, dell’essiccazione del prodotto e della trinciatura. 

Sarà una soluzione parziale al problema poiché in contrada Perciata sarà possibile conferire solo gli scarti vegetali, mentre per il resto bisognerà rafforzare la vigilanza e il contrasto da parte delle forze dell’ordine (ieri erano presenti i vertici di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, oltre alla Polizia provinciale, in prima linea per il contrasto ambientale.

I membri della Commissione e il presidente Jacopo Morrone hanno posto alcune domande relative alla situazione attuale. Se l’inquinamento ambientale e delle falde acquifere è frutto di decenni di abbandono e di cattiva gestione, qual è la situazione attuale ? Il contrasto delle forze dell’ordine riesce a debellare, controllare o almeno arginare il problema ?

Erano presenti anche i sindaci di Vittoria, Francesco Aiello, di santa Croce Camerina, Peppe Dimartino, di Comiso, Maria Rita Schembari, il vicesindaco di Scicli, Giuseppe Causarano, l’assessore di Ragusa, Mario D’Asta.

Il sindaco Aiello ha raccontato delle difficoltà attuali, raccontando anche di un fenomeno parallelo, quello dei rifiuti provenienti dal Nord Italia che vengono destinati allo smaltimento al sud. Ha reso noto di un’area dove si sarebbe verificato tale fenomeno, attualmente sotto sequestro e sotto i riflettori della magistratura. La sindaca di Comiso Maria Rita Schembari ha ricordato che Comiso ha in gestione l’ampia area dell’ex base Nato su cui sorge l’aeroporto di Comiso e che nel 2019 è transitata al Demanio regionale. Il comune, che l’ha in affidamento, non ha ricevuto le risorse per garantire la sicurezza. In quell’area il sindaco avrebbe voluto avviare un progetto ambientale che non ha trovato però nessun riscontro da parte della Regione siciliana.