FURBETTI TARSU

L’indagine che ha portato oggi alla condanna di alcuni dipendenti del
Comune, commercialisti e cittadini, per irregolarità legate alla
riscossione della TARSU, era partita nel 2014 a seguito di un esposto
presentato dall’Amministrazione comunale, su indicazione del sindaco Leoluca Orlando e
dell’allora assessore al Bilancio, Luciano Abbonato.
Il Comune aveva operato in collaborazione con gli inquirenti e le
Forze dell’ordine, permettendo di scoprire il “trucco” con cui
migliaia di metri quadri di edifici cittadini venivano “cancellati”
dal database degli immobili per il calcolo delle imposte comunali.

Proprio da quel caso era partito un controllo a tappeto che grazie
all’incrocio dei dati con il catasto, ha portato lo scorso anno ad
individuare ben 700.000 metri quadri non dichiarati, permettendo così
di abbassare la percentuale della TARI (la nuova tassa nel frattempo
subentrata, il cui calcolo si basa sempre sulle metrature degli
immobili). Il decremento è stato compreso fra il 4% e il 7% in base
alla tipologia di immobili e al soggetto titolare.

“Le anomalie del settore – spiega Leoluca Orlando – erano emerse con
chiarezza e da qui era nato un esposto che portò alle indagini, svolte
ovviamente con la necessaria collaborazione e riservatezza da parte
dell’Amministrazione comunale. Il Comune si era anche costituito Parte civile nel procedimento e
attendiamo ora di conoscere la quantificazione del danno valutato
dalla Magistratura. Gli accordi operativi che l’Amministrazione ha stilato in questi anni
con diversi soggetti quali il Catasto, l’Agenzia delle Entrate e le
Forze dell’Ordine, ci permettono un sempre maggiore controllo, i cui
benefici ricadono su tutta la collettività, come dimostrato dalla
riduzione delle imposte comunali.
Mai come oggi risulta valido lo slogan che è necessario che tutti
paghino perché tutti possano pagare di meno”.