Sono aperte le iscrizioni alla rassegna “Poeti in Voce”, promossa dalla Fondazione Teatro Carlo Terron, col sostegno della rivista Sipario. Sarà una rassegna itinerante di Regione in Regione, partendo dalla Lombardia (Milano allo Spazio Studio di Sipario, poi in Toscana ( Spazio Arlecchino, via Cagliari, 49, Montemurlo di Prato), nel Lazio ( Roma , Studio Sipario, via Ostilia, 27), in Sicilia ( Palermo, Cinematocasa, via Maqueda,124) e poi Liguria, Emilia Romagna, Campania, Veneto, eccetera. Insomma, una rassegna itinerante inserita nell’ambito del “Sipario Reading Festival”, a partire dal mese di settembre 2017.
Ciascuna rassegna si articolerà nei giorni venerdì, sabato e domenica, ogni 15 giorni, dalle 18 in poi.
Il tempo a disposizione per ciascun Poeta è di 6/8 minuti, il cui tempo di lettura può essere affidato anche ad un attore prescelto dal Poeta, qualora lo desiderasse per sue personali ragioni.
L’iscrizione da comunicare a segreteria@sipario.it ha un costo di 10 euro per una sola lettura, ma il Poeta può partecipare con più poesie da leggere.
Il Monte Premi sarà determinato dalle quote d’iscrizione raccolte e sarà ripartito in parti uguali coi10 premiati.
Il Concorso prenderà il via solo quando ci sarà un minimo d’iscrizioni per Regione, almeno dieci.
La rassegna sarà registrata e ogni Poeta sarà inserito nella rubrica Sipario/Iniziative You Tube, “Poesia in Voce, Incontri Quotidiani”.
E il pubblico, votando via web, giudicherà i dieci Poeti da premiare, secondo un punteggio che sarà espresso su apposita scheda che sarà resa pubblica su Internet.
Il Monte Premi raggiunto sarà ripartito coi 10 vincitori che saranno premiati giugno 2018.
Per iscriversi, versare la quota di partecipazione a Fondazione Teatro Carlo Terron non profit, Banca Popolare di Milano, Iban IT49Z0558401619000000015499.
Per altre informazioni, su www.sipario.it
“Incontrarsi” per “stare insieme”
è la forza insostituibile del teatro
Il teatro attraversa il tempo vivendo di volta in volta crisi di partecipazione, di genere che vanno dal teatro di parola al gestuale, dal teatro all’improvviso al musical, ma quello che non andrà mai in crisi è il principio dello “stare insieme”, che necessita ancor di più
proprio in periodo in cui il successo dei mezzi mediatici tendono a isolare per vivere in un mondo virtuale.
Inutile nasconderlo: non ci sarà nessun strumento tecnologicamente avanzato che potrà sostituirsi al sentimento dello “stare insieme” durante un pubblica funzione: sia teatrale, sia religiosa, sia per motivi culturali, di ricreazione.
Incontrarsi, guardarsi in faccia, anche se si è sconosciuti, ascoltare, vedere l’insieme dei partecipanti, pochi o tanti che siano, non c’è mezzo che possa impedirlo.
L’essere umano è un soggetto socievole, ha bisogno degli altri per riconoscersi, per vincere la solitudine, per confrontarsi.
Cosa c’è di miglior cosa che quella di creare un evento di qualsiasi natura che si svolga pubblicamente?
Trovare un motivo che smuova gli interessi dell’uno e dell’altro?
Per questo sosteniamo che occorre essere creativi su questo versante: creare momenti di aggregazione, anche di poche persone, purché abbiano la possibilità d’incontrarsi, di conoscersi, pur di “stare insieme”.
È quello che nel nostro piccolo cerchiamo di fare organizzando letture di testi teatrali, di poesie, scritti vari, eventi di poco costo accompagnati da una accoglienza conviviale, di affetto, di stima reciproca.
E il teatro di qualsiasi genere esso sia conserva l’ineguagliabile pregio di sottolineare il valore dello “stare insieme” nel momento della fruizione artistica.
In ciò risiede la sua grande forza.
La gente sente con grande intensità il bisogno di partecipare ad una forma di spettacolo fondata sullo stare con l’altro: persone diverse che all’insaputa una dell’altra si sono date convegno in uno stesso luogo per assistere ad un evento in parte conosciuto, in parte misterioso, capace di far rivivere emozioni, di evocare situazioni, di svelare nuovi mondi.