Oggi, 27 settembre, si è svolto, presso l’Auditorium San Vincenzo Ferreri, a Ibla, il Seminario del progetto GAS “Giovani Attivi e Solidali” i Produttori e i Consumatori si incontrano, progetto di economia sociale e sostenibile, che ha visto la collaborazione tra il Consorzio “La Città Solidale”, l’Associazione “Colibrì” e la Società Cooperativa “FormaMente”.
Un seminario, un convegno, naturalmente, ma soprattutto un’esperienza formativa ed informativa sul consumo critico, sul rispetto dell’ambiente, sui prodotti di qualità e quindi sulla buona alimentazione. Il seminario è stata l’occasione, per i tanti visitatori accorsi all’Auditorium San Vincenzo Ferreri, per toccare con mano, per saggiare e degustare i prodotti migliori della nostra terra ed incontrare i produttori degli stessi.
«Vado e andiamo molto fieri di questo percorso avviato lo scorso febbraio – ha dichiarato Aurelio Guccione, presidente del Consorzio La Città Solidale -. “Giovani Attivi e Solidali” nasce nell’ambito dell’Avviso “Giovani per il Sociale” un progetto voluto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale.
Questo progetto, che si rivolge ai giovani tra i 14 e i 35 anni, ed indirettamente non solo a loro, è estremamente importante e non solo perché mira ad incentivare una certa cultura dell’alimentazione, un’alimentazione sana, genuina, che rispetta l’ambiente perché rispettosa dei cicli proprio della natura, in una parola biologica, ma anche perché questo è un progetto che mira ad una nuova economia, ad un’economia altra, infatti uno degli obiettivi è quello di costituire una rete provinciale di economia solidale, grazie alla costituzione di nuovi Gruppi di Acquisto Solidale, vero punto di incontro tra produttore e consumatore, in un rapporto che fa del bene individuale e collettivo un principio, un valore non negoziabile».
«La partecipazione nutrita ed entusiasta dei tanti cittadini accorsi oggi al seminario, è la prova lampante di come iniziative di questo tipo, rispondano ad una reale esigenza della nostra società – ha aggiunto la coordinatrice del progetto Gisella Guastella –. Recuperare ed incentivare pratiche proprie del passato, anche se di un passato non proprio così lontano, non solo è garanzia di un ritorno ad un certo stile di vita, più sano, più consapevole e perciò lontano da ritmi e logiche perverse, proprie della società moderna, iperindustrializzata e globalizzata, ma ci permette di raggiungere un altro obiettivo, quello di rispettare l’ambiente e l’uomo, sia in qualità di consumatore che di produttore.
L’abolizione o la riduzione degli allevamenti e delle coltivazioni intensive, dell’uso di concimi e mangimi concepiti in laboratorio, nonché il superamento delle lunghissime filiere alimentari, vere e proprie tagliole per i piccoli produttori, è la strada maestra indicataci proprio da questo progetto, che è economico e sociale».
Un momento molto importante del seminario è stato quello dell’esplorazione sensoriale, Elisa Diquattro, esponente di FormaMente, che si occupa, nell’ambito del progetto, di formazione ed informazione, ha dichiarato: «l’esplorazione sensoriale è un’esperienza molto interessante, grazie alla quale possiamo toccare con mano ciò di cui stiamo parlando, mettendo in relazione mente, corpo e natura. Sottoponendo, a chi vorrà, due prodotti, uno industriale ed uno biologico, in tal modo si potrà avere perfettamente contezza della differenza del gusto, dell’odore, ma anche del differente aspetto e della diversa consistenza dei prodotti. Non è detto – prosegue la Diquattro – che il prodotto biologico sia immediatamente preferito a quello industriale, ciò ci dà la misura di quanto oramai i nostri sensi siano omologati. Il riscoprire la genuinità dei nostri prodotti non può che riconetterci con la nostra terra, col nostro territorio e con la loro ricchezza». I prodotti messi a disposizione per questo percorso sensoriale sono stati: farine, miele, yogurt,
origano ed olii essenziali. «Gli olii essenziali – conclude la Diquattro – è la vera novità di questa manifestazione. Spesso troviamo nelle etichette la dicitura olii essenziali naturali, il che non vuol dire nulla, proprio da un punto di vista legislativo, qui parliamo di essenze prodotte biologicamente con prodotti del nostro territorio. La cosa importante da sapere, e che non si conosce, è che questi nostri produttori esportano le loro essenze, vendendole ad importanti case farmaceutiche e alle industrie di profumi».
«Questo progetto è volto – dichiara Pippo Burrafato, presidente dell’Associazione Colibrì – anche a rafforzare ed implementare la rete dei Gas, Gruppi di acquisto solidali. Tramite alcuni percorsi formativi, i cittadini/consumatori potranno conoscere i Gas e la filosofia che li sottende, ma anche i produttori stessi, ciò al fine di sviluppare e consolidare una cultura che faccia della sostenibilità ambientale ed economica il suo tratto distintivo».